Pasticcio di Fave

by Rebecca
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E’ periodo di fave, verdi, fresche…e se non fosse per una suocera pugliese che cucina bene, probabilmente passando davanti al banco delle verdure, non le avrei mai prese in considerazione come meritano. Sarà il Salento, saranno le fave che crescono giù, sarà l’energia di chi cucina, ma mi son ritrovata travolta da un’insolita fava nell’azzurro pomeriggio d’agosto. (come mi sto Wertmüllerizzando) E questo era qualche anno fa. L’altro giorno, facendo la spesa, le ho ritrovate e mi sono venute in mente, ma il maritino con carrello e pargola a carico e seguito, mi ha suggerito che per il pasticcio che avevo in mente, le fave secche erano meglio.
Così, come mi ritrovo a fare spesso, senza rispettare in tutto e per tutto l’originale ricetta, ecco che vi do la mia versione pasticciata del tortino di fave di nonna Elide.

Ingredienti:

  • 1 cipolla di tropea
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano bianco
  • 250g di fave secche sgusciate
  • 1 uovo intero
  • olio EVO
  • un pizzico di santoreggia
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale
  • fette di pane abbrustolite nella padella
Preparazione:
In una casseruola fate un soffritto con la cipolla, carota e il sedano bianco. Aggiungete le fave (dopo averle sciaquate in abbondante acqua), lo spicchio d’aglio e il sale. Fate cuocere a fuoco lento per circa 50-60 minuti, fin quando le fave non si saranno spappolate, diventando cremose.
Prendete una teglia capiente, ungetela con un pò di olio e mettetevi le fave. Inserite a spina di pesce le fette di pane abbrustolite, versate un filo d’olio e passate in forno per circa 30 minuti (finchè non fa una crosticcina dorata). Servite tiepido.


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2 comments

Anonimo 18 Aprile 2012 - 16:53

In genere le fave non mi piacciono! Ma non si sa mai… un piatto creato da te potrebbe anche svelarsi un'altra cosa 😀

Danina

Ps: i commenti anonimi prima di questa ricetta sono miei 😛

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Miss Becky 18 Aprile 2012 - 19:50

Io le fave prima di mia suocera nemmeno le conoscevo. Credo che in Romania non esistano, nel senso che non sono contemplate nella culinaria umana…forse in quella animale. 🙂

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