Turkish Delight and the nights of Sherazade

by Rebecca
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Sono molti i racconti della adorata Sherazade che mi hanno rapita e che ho riletto molte, moltissime volte. La storia di Abu Kir e di Abu Sir è una di queste. Se la volete leggere, la trovate su Parole d’Autore. Ed è rileggendo le storie di Sherazade che l’altro giorno ho incontrato nuovamente un mio amore culinario: il lokum.
Noi della Romania conosciamo bene con il nome originario: rahat al-qum. Questa è una di quelle morbide dolcezze superzuccherose da avere sempre in casa e non necessariamente per tenere alta la glicemia, ma da usare anche in altri dolci.
Il dolce è nato in Turchia intorno al 1777 dalle abile mani di Bekir Effendi, che lasciò la sua città natale Kastamonu, si stabilì ad Istanbul ed aprì una piccola bottega dove iniziò a confezionare il lokum. Amato dai sultani, in Romania fu fatto conoscere dai fanarioti e diffuso poi in tutto il resto dell’Europa grazie ad un negoziante inglese che se ne innamorò durante la sua permanenza in Turchia e che decise di farlo conoscere in patria con il nome, appunto, di Turkish delight.
Noi, in Romania, lo utilizziamo nel tradizionale dolce delle feste chec oppure nei cornetti che vi ho proposto anche qui al Cottage.
Diffuso un pò ovunque nel bacino del Mediterraneo è una di quelle cose che non si può fare a meno di provare. Ne troverete di diverse consistenze, colori e gusti. Insaporito con limone, acqua di rose, spezie o menta, arricchito con noci, pistacchi, mandorle o noce di cocco. Io il migliore credo di averlo mangiato a Parigi in un negozietto libanese nel Quartiere Latino. Se riuscirò a ritrovare l’indirizzo sarò lieta di condividere, si sa mai che vi scappa un giro. 😀
Ma torniamo a noi, a questo dolce che tutto sommanto è anche facile da fare una volta trovata la ricetta giusta. Ed io lo scovata sul sito di Titli’s Busy Kitchen dove ho trovato tante altre ricette della mia infanzia.
Ma prima di metterci al lavoro, accendiamo pure la musica per immergerci nella giusta atmosfera e ascoltiamo le note di Omer Faruk Tekbilek.

Ingredienti:

  • 375ml acqua + 500ml
  • 800g di zucchero semolato
  • 120g di amido di mais
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 1 cucchiaio di acqua di rose (in verità ne ho aggiunti 2 in più perchè ne adoro il profumo)
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • zucchero a velo q.b.
Ingredienti:
In un pentolino portare a bollore 375ml di acqua con il succo di limone e lo zucchero semolato. La temperatura deve essere intorno ai 115°, come quando si prepara lo sciroppo per la meringa dei macarons. Se non avete un termometro da cucina, potete sempre usare le mani, ma fate davvero moltissima attenzione. Bagnate la punta delle dita (indice e pollice), fatte scendere una piccola goccia di sciroppo di zucchero e se questo fila potete spegnere il fuoco.
In una casseruola mettete l’amido di mais e il cremor tartaro. Aggiungete un poco d’acqua e amalgamate. Piano piano aggiungete tutta l’acqua e portate a bollore. La ‘crema’ deve risultare densa. Togliete dal fuoco ed iniziate ad incorporare piano piano lo sciroppo di zucchero. Rimettete sul fuoco e portate nuovamente a bollore, a fuoco medio-dolce e sempre mescolando. Quando il composto inizierà a diventar trasparente, a staccarsi dalle pareti ed assumere un colore ambrato, potete spegnere il fuoco e aggiungere l’acqua di rose o l’aroma che preferite.
In una teglia foderata con carta forno versate il composto e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente. Io ho tagliato tutti i pezzetti 24 ore dopo. Munitevi quindi di un coltello molto affilato e tagliate a cubetti il vostro lokum. Cospargete con abbondante zucchero a velo. Questo permetterò che si conservi ed eviti di attaccarsi.
Usatelo nei dolci che più preferite, come idea regalo per le vostre amiche o semplicemente per addolcire una giornata tanto amara.
Per farvi un’idea di come deve risultare il composto, potete sempre dare un’occhiata al video di Titli. Io l’ho trovato davvero utilissimo.

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6 comments

giulia pignatelli 17 Gennaio 2013 - 7:15

Buongiorno Miss 🙂 I tuoi post sono sempre belli. Il lokum mi piace molto, quindi ti ringrazio davvero per la ricetta, li provo di sicuro. Sai che pensavo che fossero più antichi? grazie per tutte queste belle informazioni 🙂

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Miss Becky 17 Gennaio 2013 - 9:10

Giulia, propabilmente lo sono. In fondo nasce intorno al 1777 commercializzato, bisognerebbe poi vedere se la ricetta è nata proprio da lui oppure qualcuno a sua volta gliela innsegnata.

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SELENDIR 17 Gennaio 2013 - 15:40

Carissima, saltiamo i convenevoli su “ma che buono, ma che delizia” …tanto sappiamo che è così 🙂 Passiamo a cose più serie: ma la foto l'hai fatta tu????? Cavoli non so fare lo smile sbigottito…è fantastica, da mille e una notte. Quindi complimenti per qualsiasi cosa: praticamente ti viene bene ogni cosa che fai! Guarda Vivianella!

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Miss Becky 17 Gennaio 2013 - 16:26

Grazie Sele. Le foto di questo blog sono tutte mie. Quelle non mie riportano nel limite del possibile il nome dell'autore quando conosciuto. Ma quando parliamo di ricette, son tutte mie. 🙂 Questa che ti ha colpito ritrae il meraviglioso lokum su un piatto in ottone egiziano comprato un decennio fa al BIT di Milano e pensa che il rossore che si vede è quello del fuoco del caminetto che si rifletteva nel lucicchio dorato del piatto.
P.s.- La Viv è un miracolo della Natura che forse poco a che vedere con me…io sono stata solo la Portatrice di questo Dono di bimba.

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Vaty ♪ 18 Gennaio 2013 - 21:04

Carissima, penso di avergli assaggiati giusto in Turchia. Perché ho avuto la fortuna di abitarci anche se non per molto, Precisamente, ad Istanbul. E mi sa che la tua ricetta li riproduce tali quali. Complimenti.

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Anonimo 23 Gennaio 2013 - 18:40

Grazie sempre sempre sempre… per queste golosissime e antiche ricette che parlano la lingua d'Oriente… ^.^
Danina

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