Al mattino, quando spalancavo le portefinestre della camera da letto, colonne di incenso risalivano fino alla nostra stanza, come in un tempio dove la pace ha trovato sua diletta dimora. Incenso subito inseguito dagli innumerevoli odori di cibo, spezie, fiori freschi. Ed era istintivo catapultarsi sul balcone per ammirare la bellezza di quelle vie chiassose e vivaci.
Prima o poi scriverò un post esclusivo sulle cose da vedere a Parigi, sulle cose da mangiare, sui luoghi dove andare per vivere la meraviglia della città.
Ma torniamo a questo stufato di okra che mi ha conquistato, palato ed sensi. L’okra quando viene stufata viene solitamente cucinata insieme alla carne di pollo o di manzo, ma esiste anche la versione vegetariana servita con il profumatissimo basmati. A Parigi, poichè entrata nel ristorante vegetariano Saravanaa Bhavan, ho mangiato l’okra accompagnata al basmati e ad un curd di cilantro e carota.
Il caso vuole, che da un po’ di settimane il mio carissimo Esselunga mi fa trovare dei deliziosissimi, piccoli e verdi frutti di okra…e cosa faccio?!!! Vuoi che non li prenda pure io?!! Credo di aver svuotato la parte di scaffale dove la tengono, perchè dello stufato di cui vi darò la ricetta io sono davvero innamorata. A Parigi, quella che avevo mangiato io era molto più speziata di come la cucino io, si sentiva moltissimo il cumino e i chiodi di garofano. Io amo molto di più caricarla di curcuma.
Ma guardate che informazioni interessanti ho trovato in merito alle proprietà dell’okra sul web:
Oltre ad essere a basso contenuto di calorie contiene abbondanza di vitamine del gruppo A, tiamina, B6, C, acido folico, riboflavina, calcio, zinco e fibra.
L’okra è consigliata per la donna in stato di gravidanza poiché è ricca di acido folico (essenziale nella prevenzione della spina bifida).
La mucillagine presente nell’okra aiuta a regolare lo glicemia, poiché controlla l’assorbimento dello zucchero nell’intestino tenue.
La notevole quantità d’acqua contenuta aiuta a prevenire stitichezza, gas e gonfiore all’addome.
È inoltre un ottimo lassativo, lenisce l’intestino irritabile, le ulcere, guarisce, allevia e rinfresca il tratto gastrointestinale.
È un vegetale ideale per promuovere la perdita di peso.
L’okra facilita la vita dei batteri probiotici nel tratto intestinale, grazie alla presenza di zuccheri adatti al loro metabolismo. Dal sito: Piante innovative
Inutile dirvi che è entrato di buon grado tra gli elementi della mia dieta di mantenimento. Sono golosa delle cose che fanno bene, soprattutto quando sono così buone e saporite come lo è l’okra.
Mentre la tagliate a rondelle l’odore sembra quello dell’erba appena tagliata, mista al profumo di asparagi e cetriolo. La mucillagine renderà le mani appiccicaticce e anche durante la cottura, mentre mescolerate lo stufato, vedrete i filamenti di muco stendersi dalla casseruola al cucchiaio. Ma non schifatevi, se sono riuscita a mangiarla io che con le lumache ho poca affinità, riuscirete anche voi.
Ingredienti:
- 400g di okra
- 200g di pomodori di piccadilly
- 1 piccola cipolla di tropea
- 1 spicchio di aglio
- 1 cucchiaino scarso di curcuma il polvere biologica
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- una decina di semi di finocchio
- 1 pizzico di peperoncino
- olio EVO
Mettete a soffriggere in una wok la cipolla e lo spicchio d’aglio insieme ai semi di finocchio e di cumino. Lavate accuratamente l’okra e asciugatela con uno strofinaccio pulito per eliminare tutta la peluria di cui è ricoperta (non sono certo dei tronchi, ma una timida peluria come quella delle albicocche e delle pesche). Spuntate l’estremità dell’okra, tagliate a rondelle di circa 1cm il frutto e sciaquate sotto l’acqua corrente per eliminare un po’ della sostanza vischiosa che rilascia. Io è un’operazione che evito, poichè non mi infastidisce in cottura.
16 comments
Ciao! mi chiamo Emanuela ho visto un commento sul blog La gatta con il piatto che scotta e sono venuta a curiosare ^_^ sono da pochissimo su blogger ma sto scoprendo un mondo fatto di persone di talento, fantasia, e che mettono grandissimo impegno in quello che fanno e tra queste persone ci metto anche te, complimenti per il blog! Per ora mi iscrivo poi domani mi giro ancora un pò il tuo blog
Buona Serata!
A prima vista sembra una specie di peperone! Mai sentita, ma da provare 😉
E' incredibile come mi fai vivere nelle testa scene tutte parigine ^_^
Danina
Ciao tesorina bella, ma tu mi fai viaggiare con i tuoi ricordi… mi semra quasi di sentire i profumi fino a qui..
e come sempre le tue ricette fanno breccia:)
ti saluto ora perche' questa settimana e' piena di impegni e preparativi.. sono emozionatissima…
un grande abbraccio
purtroppo sarà difficile che io mangi degli okra (soffrendo di colite non ho assolutamente bisogno di un effetto lassativo…eheheh) però mi incuriosiscono assai ed il tuo piattino è uno spettacolo!
Ma tu sei ricca di sorprese!!!! E chissà perchè ma mi viene voglia di “sorprenderti” anch'io dicendoti : “Ma dove la trovo l'okra?” 🙂 🙂 🙂 No, stella neanche all'Esselunga più vicina (cioè a circa 40 km) l'ho mai vista!!!! Però l'idea che l'okra sbavi come un mastino napoletano…mi lascia perplessa…forse un giorno la troverò (o mi troverà lei) e deciderò di tentare la sorte e scoprirò un sapore intenso e delizioso. Per ora mi limito ad ammirare le tue foto e fantasticare di Parigi….ahhhh Paris, l'amour et les mystères de son sous-sol!
Ciau Emanuela, benvenuta nel mondo i blogger allora 🙂 Qui al cottage sarei sempre la benvenuta 😉
Bacetti
Se la trovi Danina, provala. Io mi sto dannando per trovare la pianta da coltivare sul balcone 🙂
Ti capisco donna dal cuore immenso. Sarà davvero meravigliosa la vostra nuova vita insieme… 🙂
Bacetti
Questa ricetta mi affascina tantissimo, come molte altre delle tue. Quandosento parlare di spezie e di ingredienti che non conosco mi appassiono sempre. Grazie per avermi portato, anche solo per pochi minuti, tra le vie di Parigi, che adoro. Buona giornata, un bacio
Con la cottura prlungata è un effetto che perdono 🙂 Bacettini
Se ci sono comunità indiane/pakistane/arabe/africane dalle tue parti hai qualche possibilità di trovarla, altrimenti cippa. Io all'Esselunga la trovo forse perchè ci sono moltissimi africani (loro chiamano l'okra gombo) e la richiesta è aumentata in modo tale da rendere ragionevole l'idea di metterla in commercio. Pensa che in Italia il maggior produttore è la Sicilia, ma nonostante questo, l'Esselunga la importa dal Nicaragua.
complimenti questa ricetta e' molto interessante e le foto sono bellissime ….un abbraccio.
Adoro l'okra! Anche noi la facciamo stufata, ma in un modo un po' diverso (la trovi su Labna, si chiama bamia): devo provare la tua versione!
Un abbraccio
Jasmine
Grazie Maria 🙂
Grazie Jasmine. Conosco il tuo piatto, anche se non l'ho mai cuinato. Ma dal momento che hai proposto la versione della tua nonnina, come tirarmi indietro?!!!
Grazie di essere passata
Un abbraccio 🙂
ecco la ricetta di mia suocera, che è albanese, anche lei lo cucina con i pomodori…lo trovo fantastico e saporito! peccato che qui io non l'abbia mai visto! 🙁