Creole stewed okra, chicken and sausage

by Rebecca
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Sono momenti di silenzio. Il caldo, gli accadimenti tutt’altro che positivi degli ultimi mesi, impongono alla mia mente e al mio corpo il silenzio. Silenzio dentro e fuori.

Così la mente per sopravvivere, spazia altrove, lontana, in cerca di ossigeno.
Ho sempre creduto convintamente che se mai fossi arrivata oltre oceano, nelle Americhe, di scuro non mi sarei lasciata sfuggire un giro importante in Louisiana, calderone portentoso della cucina creola e cajun.

Sono in adorazione per il complesso insieme di sapori che la cucina creola ha creato nei secoli.
Non avendo mai avuto la fortuna di poter mangiare un piatto autentico creolo o cajun, fantastico spesso su come potrebbero essere l’insieme di sapori.
Così mi sono ritrovata a cucinare piatti come la jambalaya o lo stufato di gumbo, il crawfish étouffée, andando a naso, a occhio e ad intuito. Mettevo in pentola ogni cosa che credevo fosse adatta al piatto della tradizione, per mettermi alla prova e poi guardavo gli ingredienti su internet, sui siti locali della Louisiana, per vedere in che percentuale corrispondevano. Mi sono ritrovata così a chiedermi se per caso in una vita passata io non sia vissuta a New Orleans, magari nel quartiere francese. E mi sono immaginata in lunghi vestiti eleganti, con guantini, con un parasole di pizzo a passeggiare lungo Bourbon Street, la cui vivacità è notoriamente in disaccordo con la vita dei perbenisti di fine ‘800.
E vista l’onda fortunata che cavalco andando a fare la spesa da qualche mesetto a questa parte, nel ritrovare sempre della freschissima okra, ieri presa da manie creole/cajun, ho deciso di tuffarmi in uno dei miei piatti fatti ‘a naso’, perchè ieri la strega che c’è in me voleva sperimentare la gioia di un calderone dove cade dentro di tutto.
Senza seguire alcuna ricetta ho semplicemente deciso che peperoncini dolci e okra, comprati freschi in una domenica affosa e calda da togliere il fiato, l’avrebbero fatta da padrona, accompagnando un lungo e profumatissimo chicco basmati.
Certa che sia ancora lontana dalle preparazioni louisiane, perchè contaminata da spezie che con la cucina creola non sempre hanno a che fare, vi lascio questa ricetta bontà, piatto unico…una sorte di jambalaya destrutturata, con stufatino di gumbo. Magari per una seratina con gli amici, louisiana party a base di buon jazz, lanternine, barbeque, jambalaya alla moda di Becky, creole Bloody Mary e l’immagine di Bourbon Street nella mente: vita all’enesima potenza!!!
E credetemi se vi dico che simil festicciola è l’alternativa migliore all’ozio davanti a programmi come Summer Cooking, dove una ingessata e leziosa semi-chef dispensa consigli su come fare le verdure alla griglia. Sempre così spontanea, bonton, intenta a non tranciarsi le dita perchè a quanto pare, almeno lei sembra aver saltato la lezione su come il coltello si impugna. Sgorga sempre spontaneo dalla mia bocca il consiglio:  ‘a ripijate!!!
Mi è simpatica…perchè, non si vede?!!!! 😀
Sperando che mi perdoniate questi scatti ‘notturni’ indegni…
Ingredienti per 6 persone:
  • 150g di okra/gombo
  • 1 cipolla
  • 1 cipollotto fresco
  • 2 coste di sedano
  • 1 carota media
  • 1 spicchio di aglio
  • 3 pomodori ramati
  • 1 zucchina
  • 20 peperoncini dolci (scegliete pure tutti i colori verdi, gialli, rossi, marroni, arancioni)
  • 1 peperone verde piccolo
  • 100g di fagioli rossi in scatola
  • 200g di petto di pollo
  • 250g di salsiccia rustica tipo luganega
  • 1 cucchiaino di zenzero fresco grattuggiato
  • 1 cucchiaino di curcuma Biologica
  • peperoncino piccante frantumato (q.b. secondo i gusti)
  • 1 cucchiaino di paprica dolce in polvere
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 20 foglie di basilico fresco
  • 300ml di brodo
  • olio EVO
  • 400g di riso basmati

Preparazione:
In una capiente wok mettete l’olio EVO. Preparate un soffritto tagliando il sedano, la cipolla, la carota e il cipollotto. Aggiungete la salsiccia privata del budello e il petto di pollo tagliati a bocconcini. Coprite con il coperchio e lasciate stufare a fuoco lento per circa 30 min.
Scottate i pomodori in un pò di acqua bollente, pelateli e tagliateli a cubetti e aggiungeteli allo stufatino.
Tagliate a rondelle i peperoncini dolci ed il peperone e aggiungeteli allo stufato. Lasciate andare per altri 5minuti dopo di che aggiungete l’okra e la zucchina tagliate a rondelle, tutte le spezie, lo spicchio d’aglio spremuto e le erbette aromatiche e coprite con il brodo. Lasciate cuocere a fuoco medio-basso per circa 20min. Aggiungete solo in ultimo i fagioli rossi.
In acqua bollente non salata, mettete a cuocere il riso basmati per circa 10-12 minuti (o comunque il tempo indicato sulla confezione).
Mettete il riso nel piatto, create una fontanella e versate abbondanti cucchiaiate di stufato di  okra.
 
 

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11 comments

SELENDIR 29 Luglio 2013 - 14:44

Sono contenta di ritrovarti sorellina mia . E che ritrovamento! Torni con una ricetta slurposissima, almeno per me che adoro i peperoni. Non fosse per l'okra…. come avrai ben immaginato, qui da me , se la chiedo, il besagnino strabuzza gli occhi e chiama il 118 per farmi portare via!

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Ely 29 Luglio 2013 - 14:55

Una ricetta che tra sapori, colori e presentazione.. pare il quadro di un'artista silente che usa per pittura i propri sogni. Quel silenzio allora è carico di desideri e sorpresa.. una ricetta stupenda che fa volare con la mente anche me, in questa giornata uggiosa e freschina. TVTTB sei unica.

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marina riccitelli 29 Luglio 2013 - 16:24

meravigliosa New Orleans! Spero anch'io di aver passeggiato per le quelle strade e di aver sentito quei profumi e quei sapori! Fantastici i colori del tuo piatto. bacioni

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Miss Becky 29 Luglio 2013 - 18:00

Oh Seluccia dolce, appena ci vediamo e conto sia presto, prestissimo, prometto di portarti una confezione di okra. Le ricette qui al Cottage non mancano, così potrai sbizzarirti.
E appena ci incontriamo su dalla Faby, prometto di prepararvi questa jambalaya (che per inciso mi ha intrigato fin dalla prima volta che l'ho sentita nominare in Mrs. Doubtfire 😀 )
Domandina: hai provato a cercarla in qualche negozio di alimentari cinese?

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Miss Becky 29 Luglio 2013 - 18:05

Ely dolcissima, ritrovarti sul blog mi rende davvero felicissima. Le tue parole mi lusingano. Il mio silenzio è pieno di amarezza, ma al contempo carico di desideri ed aspettative.
Un bacione immenso. I love you too!!!

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Miss Becky 29 Luglio 2013 - 18:07

Grazie di cuore Marina. Se ti capita di aver a che fare con l'okra, promettimi di provarlo questo piatto. Non ti deluderà!
Bacettini

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Lara Bianchini 30 Luglio 2013 - 8:18

meravigliosa rievocazione di un epoca e un luogo che affascinano molto anche me!Deliziosi anche i sapori. Complimenti

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SELENDIR 30 Luglio 2013 - 9:31

Ma tesorina mia….:( non penserai che qui abbiamo un negozio di cibi cinesi o etnici in generale????? Se non vado a Genova ….

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Cuoca Pasticciona 30 Luglio 2013 - 9:43

Ciao carissima, tantissimo piacere di conoscerti!! Intanto mi dispiace per i brutti avvenimenti che sono accaduti nella tua vita, spero che nulla sia così grave e che li superi presto!!! Per quanto riguarda l'immaginare di essere nata in un'altra epoca, capita spesso anche a me e non ti nego che mi piacerebbe anche!! Comunque non avevo mai sentito questo okra/gombo. Da me non ci sono negozi di cibi etnici che io sappia, ma sono sempre affascinata dalla cucina straniera, proverei tantissime cose!!! Comunque ti abbraccio forte e mi unisco ai tuoi follower. Se ti va di passare anche da me, senza impegno ovviamente, ti segnalo il mio blog che ho aperto da poco!! A presto..

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cucinaincontroluce 30 Luglio 2013 - 13:25

Mi hai incantata con questo post perchè da sempre affascinata dall'atmosfera pigra e fumosa della Luisiana, così particolare, mix di razze e culture, ma profondamente schietta nella sua cruda sincerità… penso che anche i sapori riescano a permettere alla mente e all'anima di viaggiare in un mondo ideale o che stuzzica la nostra fantasia e, a mio parere, con questa presentazione hai centrato il segno…
Ciao, Tatiana

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Anonimo 19 Agosto 2013 - 15:46

Che bella sei nel raccontare!!! a volte mi sento una bimba che ascolta storie antiche di cucina autentica…
Danina tua

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