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Moș Nicolae, ovvero Babbo Nicola, è un grazioso e cicciotello anziano signore che la notte tra il 5 e il 6 Dicembre, a cavallo del suo bianco destriero va di casetta in casetta ed osserva attraverso le finestre il lieto sonno dei bambini. Ai più bravi lascia tanti dolcetti negli stivaletti, ai più monelli lascia una verga.
I bambini rumeni, come quelli del Belgio, Olanda, Danimarca, Germania, lo riconoscono dal suo cappello e dalla mitra lunga e rossa e dalla lunghissima barba bianca, proprio come la neve.
Al Cottage, oggi scriveremo la letterina per Babbo Natale, lustreremo le scarpine per Babbo Nicola e le metteremo fuori dalla finestra e per non farci mancare nulla impasteremo qualche biscottino speziato.
Sì, sì, qui abbiamo deciso di adottare anche le feste dell’altra metà d’Europa. Avremo così al Cottage Babbo Nicola, Santa Lucia, Babbo Natale, Santo Stefano e la Befana…e giusto perchè a noi le feste natalizie piaciono proprio tanto, abbiamo adottato la più antica festa del Solstizio: Yule. Sì, è vero, noi famiglia di rumeni/pugliesi/piacentini siamo proprio dei lazzaroni festaioli.
Mancherà molto la neve, perchè io me lo ricordo ancora quando mettevo i miei stivaletti bei lucidati fuori dalla finestra, sul davanzale colmo di neve.
Ma veniamo alla ricetta di oggi. Ci sono dei sapori, delle ricette, che senza il loro segreto sono impossibili da replicare. Con animosità lotto da anni per cercare di replicare le escargot aux raisins di Paul che ho mangiato a Parigi e che mangio tutte le volte che capito da quelle parti. Per quanto siano buone quelle che faccio, ahimè, sono lontana dal risultato che devo ottenere. Per carpire il segreto, dovrei probabilmente andare a lavorare nella fabbrica di Paul, ad impastare qualche buon quintale di pasta per escargots.
Quelli impastati due giorni fa, cotti ieri e distribuiti oggi, sono buoni ma è una pariginità contaminata la loro. Io sento molto il sapore del cozonac (panetone rumeno) che faceva la mia dolce nonnina. Intendiamoci, buone sono buone, ma non sono le lumachine di Paul e per me questa cosa sta diventando una di quelle ossessioni fuori dal comune.
Alle care amiche in ascolto/lettura ed anche agli amici, io chiedo la generosità di condividere la ricetta, qualora ne siate venuti in possesso grazie a qualche folletto che ha osservato con attenzione e scritto con meticolosità la ricetta di Monsieur Charlemagne Mayot, fondatore della Maison Paul.
In attesa di una ‘sorpresa’…vi lascio questa ricettina che non è da disdegnare, migliore di quella che avevo già proposto al Cottage un anno fa circa.
In attesa di una ‘sorpresa’…vi lascio questa ricettina che non è da disdegnare, migliore di quella che avevo già proposto al Cottage un anno fa circa.
Ingredienti per l’impasto:
- 250g di farina 00
- 100g di farina manitoba
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 50g di zucchero
- 1 bustina di zucchero vanigliato
- la buccia grattuggiata di un limone
- 130g di burro ammorbidito
- 50ml di latte tiepido
- 6g di lievito di birra fresco
Incredienti per la crema pasticcera:
- 1 tuorli
- 37g di zucchero
- 6g di maizena
- 125ml di latte intero
- 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
Per la guarnizione:
- 120g di uvetta sultanina per decorare
- 1/2 bicchiere di rhum per ammorbidire l’uvett
- 1 tuorlo
- 2 cucchiai di latte
- 1 cucchiaio di zucchero
Preparazione:
Sciogliere il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di zucchero. Mettere tutti gli ingredienti secchi nella macchina per impastare. Aggiungere un uovo alla volta e il latte con il lievito. Per ultimo aggiungere il burro ammorbidito. Fate lavorare la macchina impastatrice per circa 15-20min, in alternativa impastate a mano, come me.
Mettete l’impasto in una ciotola capiente e coprite con la pellicola. Lasciate lievitare in un luogo tiepido per circa 12/14 ore. L’ideale è impastarlo la sera e lasciarlo tutta la notte.
Il giorno seguente preparate la crema pasticcerca lavorando i tuorli con lo zucchero e la maizena. Aggiungete il latte e mettete tutto sul fuoco. Mescolando sempre fate addensare fin quasi a bollore.
Coprite con un coperchio e lasciate intiepidire e nel frattempo mettete in ammollo l’uvetta nel rhum.
Quando la crema pasticcera sarà tiepida, aggiungetevi l’uvetta ben strizzata dal rhum.
Stendete l’impasto su una spianatoia ben infarinata dando una forma rettangolare. Spalmate uniformemente la crema pasticcera e arrotolate. Tagliate a fette, spesse due dita, come se fosse un salame. Disponete le chiocciole ottenute su una placca da forno rivestita con carta forno ben distanziate. Nel forno preriscaldato a 35° mettete le chioccoline a lievitare per circa un’ora e mezza.
Preriscaldate il forno a 170°C e mettete le lumache a cuocere per circa 35min.
A circa 10min dalla fine della cottura spalmate le chioccioline con un emulsione di tuorlo, latte e zucchero.
22 comments
Non commento neanche più…..vorrei solo unirmi a tutti i festeggiamenti…anche senza regali, mi bastano i tuoi piatti. Abbracci ventosi, mia cara, a prestissimo.
Nella mia città si festeggia solo San Nicolò, papà di tutti i bambini, perchè c'è una fortissima tradizione ortodossa da sempre e anche il mio bimbo ha scritto la letterina: stanotte il nostro omino magico gli ha lasciato i regali (compreso un 4 in geometria a tradimento…) e lo gnometto è felicissimo!
Questi dolcini sono superlativi, nelle nostre pasticcerie si trovano tutti i giorni, ma a base di ricotta (al posto della crema pasticcera): non li ho mai saputi fare, ma ora grazie a te ci posso provare!
Ciao, Tatiana
Presto, presto Sele…ci ingozzeremo come maiali all'ingrasso 😀 Lauretta credo non verrà, ma il resto è confermato e siamo in 17 😀
Che bello Tati. Anche qui è passato il magico vecchietto e ha lasciato qualche dolcetto 😀
Questi, cosi come venuti a me, sono semplici da fare. Fa tutto la lievitazione. Ma io devo trovare il modo di fare quelli di Paul, non mi darò pace finchè non trovo la ricetta 😀
tesoro, ne so qualcosa perchè ho vissuto un pò in germania da piccola.
che clima particolare che si respira qui.
Becky, ma hai già pubblicato le fotine di parigi? perchè io non attendo altro eh.. 🙂
Si, è molto diffusa nel resto dell'Europa come festa 😉 Uhh, le foto di Parigi nu, non ancora 😉
Il tuo Natale “allargato” mi piace molto… 🙂 Dicembre è il mese delle fatine dei boschi speciali come te… ti vedo zampettare nelle neve, con un sorriso che richiama anche scoiattoli dalla coda ciuffosa e gnomi… tutti vogliono i tuoi dolci…
Da me queste non ci sono, ma conoscevo la loro esistenza, sono particolari e tu hai avuto la pazienza di farle meravigliosamente bene ♥ Grazie per queste ricette che a noi, quelli del est, riempie l'anima di ricordi… che bello… !!!
p.s.: belli questi fiocchi che scendono ♥
Che acquolina!! Complimenti, il tuo blog è stupendo!!
Sono finita qui da te per caso e dico CAVOLO ma perchè non ti ho conosciuta prima??? Il clima qui da te è splendido, c'è il calore famigliare che ti accoglie e le te ricette sono condite da foto MERAVIGLIOSE!!! Eh si, ti faccio i miei complimentissimi!!!
E' bello festeggiare le varie tradizioni, come fai tu e mi spiace tanto non poterti passare la ricetta di Paul… ma sono certa che anche le tue girelle siano buonissime!
A presto,
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Io che sono piacentina, festeggio Santa Lucia 🙂
Queste girelle sono spettacolari. Sei bravissima.
Un bacio
Spero di averti presto da queste parti mia dolce fatina. 🙂
In quanto al Natale allargato, credimi, lo adoro moltissimo. 😀 Non potrei più farne a meno.
Un baciotto grande
In Romania le fanno con il formaggio di mucca e zucchero, su al nord, dalle parti della mia nonnina.
Queste invece pare siano tipiche delle fiandre. Trae origine dal pain flamande che era un vero e proprio pane all'uvetta. Domani riprovo con un'altra variante, con molto burro 😀
Grazie Claudia 🙂
Grazie di essere passata Morena, sei la benvenuta qui al Cottage.
Un bacio grande
Piacere di conoscerti Daniela. 🙂
Grazie per i complimenti. 😉
Le tue chiocciole francesi sono uno spettacolo, spero di riuscire a prepararle quanto prima!
A presto : )
Che spettacolo le tue girelle e bellissimo il tuo blog sono felicissima di conoscerti io sono Enrica 🙂
Anche noi siam pronti a festeggiare in tutte le lingue!!!sicuramente anche questa ricetta è tutta da fare ed assaggiare! nel frattempo sai che qualche giorno fa ho rifatto quella dei tuoi brownies?L'ho ripostata sul mio blog..grazie buonissima!!!
baci, Stefy
Io le escargot di Paol non le ho assaggiate ma le tue hanno un aspetto magnifico! Ti seguivo con piacere un pò di tempo fa, poi non so perchè ti avevo perso di vista, adesso ti ho ritrovato e verrò a farti visita spesso! A presto Emanuela
Io sono sincera il Natale mi mette malinconia, per cui vorrei entrare in letargo e risvegliarmi allo sbocciare della primavera!!!
Però di contro mi piacciono le storie che girano intorno a questo periodo, le luci e le bellissime ricette…
Poi in questo periodo ho scoperto il tuoblog. adesso continuo a cuorisarti un po', perchè come inizio mi sembra davvero mooooolto interessante
Ciao cara, che dolci deliziosi! Me ne mangerei subito uno! Così golosi!
Un abbraccio
Nina di Fragola e Cannella