Hake with cherry tomatoes and oregano. Nasello e scarpetta

by Rebecca
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Ci sono dei pesci che nessuno riesce a catturare. Non è che sono più veloci o forti di altri pesci. È solo che sembrano sfiorati da una particolare grazia. -Big Fish – Le storie di una vita incredibile-

Ricordo quando ero piccola, il pesce proprio non mi piaceva. La Romania non ha molti affacci sul mare, ma non credo ci sia luogo in terra più ricco di laghi e fiumi, che fino a vent’anni fa erano praticamente tutti quanti acqua di sorgente. Limpidi e puliti, meravigliosi.
Questo a tutti gli effetti faceva e fa del mio paese, un luogo ricco di pescato. Di acqua dolce sì, ma anche di acqua salata.
Per coloro che avevano la fortuna di abitare lungo il Danubio, il pesce era alla base dell’alimentazione. Si sprecavano le grigliate e le innumerevole pietanze. Parlo al passato purtroppo, perchè ora il nostro amato Danubio è uno dei posti più inquinati al mondo.

Ricordo che il cognato della mia adorata nonnina passava i fine settimana sul lago a pescare. Tornava a casa con kg di carpe che immediatamente venivano cucinate in ogni modo conosciuto in famiglia. Lo zio, che sembrava avesse un ‘dono’ particolare nel catturare le femmine di carpa, le più grosse del lago, quando vedeva che non erano ferite mortalmente dall’amo, le gettava nuovamente nel lago. Altrimenti con le loro uova si preparava una cremina di caviale davvero buona.

Mi piaceva, davvero. Però sempre pesce era. Non mi entusiasmava allora. E ora non è che lo mangerei esattamente tutti i giorni.
Ma diciamo che se lo cucino, cerco di farlo nei modi che piace a me. In umido, in guazzetto, in zuppa, al cartoccio, fritto. Stop! E sono anche pretenziosa.
Ma ecco come preparo dei ‘tristi’ fior di nasello, con i quali finisco per fare la scarpetta con mezza pagnotta di pugliese.
 
Vi lascio qui il mio #todaymood …. quella gran voce di velluto di Dean Martin!
 
 

Ingredienti:

  • 500g di fior di nasello
  • 1 scatola di pomodori datterini
  • 100g di olive taggiasche
  • 1 cipolla dorata molto piccola
  • 2 cucchiai di capperi dissalati
  • origano fresco
  • olio EVO
 

 

In una wok mettete un paio di cucchiai di olio EVO e fatte soffriggere la cipolla tritata finissima. Aggiungete i pomodori datterini con il loro succo, le olive e i capperi, coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 10min.
Aggiungete i fior di nasello e cuoceteli per circa 7-8min per lato.
Aggiungete per ultimi i rametti di origano fresco e servite con fette di pane toscano o pugliese abbrustolito e sfregato con l’aglio.
 
 

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6 comments

SELENDIR 27 Maggio 2014 - 8:45

Posso suggerire una spruzzata di aglio e prezzemolo? Io questi 2 ingredienti li metto pratiamente dovunque, anche nei budini!!!!! Che bel colore questo piatto, semplice e gustose. Cosa serve di più?Conto alla rovescia……..

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Sara e Laura-PancettaBistrot 27 Maggio 2014 - 10:40

Nella tua padella con tutto quel sughetto non sembrano affatto tristi! Ci piacciono molto questi piatti semplici da preparare, con ingredienti reperibili e alla portata di tutti…il risultato è stupendo e il nasello surgelato ne esce nobilitato!
Buona giornata Reb, un abbraccio!

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Lory B. 27 Maggio 2014 - 11:23

Che languorino… ne sento il profumo!!!!
Grande idea per far felice l'intera famiglia, grazie!!!
Un abbraccio, buona giornata!!!

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Victoria Stan 27 Maggio 2014 - 15:03

Ciccina mi hai fatto ricordare i tempi quando mio padre tornava a casa con “Crapi de râu” e mia mamma li cucinava divinamente, fritti in crosta di farina di mais, accompagnati con “mamaliga” e “mujdei de usturoi”… Che buono che era..!
Devo farti dei gran complimenti per le foto, stilose (colori abbinati molto bene).. E' stato un viaggio nel tempo… bella anche la musichetta di sottofondo di Martin… Viaggio nel tempo ♥

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Simo 27 Maggio 2014 - 16:09

che delizia preparato così, in rosso….mmmmm!!!!!!

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Rebecka 27 Maggio 2014 - 17:15

E come dimenticarli. Mamma mia che robette. Mi facevo una fontana di mamaliga che fungeva da piatto, ci mettevo dentro il mujdei e i pezzetti di carpa e mangiavo a sazietà. E le icre che faceva la mia nonnina, proprio non le dimenticherò. Una ricetta orale che non mi ha trasmesso e ce non sarei in grado di ricordare come faccio con altri preparati.
Un bacio amorino

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