Sogni d’Autunno. Victoria sponge cake alle amarene Fabbri e uva fragola

by Rebecca
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 L’Autunno, come lo ripeto ormai ogni anno è la mia stagione preferita. Lo adoro. Il sole è tiepido e perde sempre di più la sua forza. I colori delle foglie iniziano a mutare e le prime brume avvolgono in un umido abbraccio le ore dell’alba e del tramonto.

Il profumo della terra e della corteccia umida, del muschio, delle botti pronte ad accogliere il primo vino, l’odore del mosto, dell’uva appena spremuta.
Da qui a poche settimane volute di fumo inizieranno ad alzarsi dense e mi piace immaginare le donne, reggitrici del mondo, strette intorno al focolare domestico a rimestare con cucchiai di legno nei loro paioli pieni di delizie autunnali, quelle delizie che Madre Terra ci dona con generosità.
E sempre tra non molte settimane, i fortunati potranno arrostire da se le castagne che bene ci accompagnano nei giorni, con lo scialle sulle spalle e un buon bicchiere di vino giovane.
Sono giorni in cui osservo con piacere il mutare dei giorni.

Porto la mia piccola alla scuola materna, mi preoccupo meno del fatto che casa mia ha più impronte del database dei RIS perché le ombre dei giorni che si accorciano nascondono bene tutto. Passeggio, mi godo l’aria fresca, assaporo il cambiamento, sogno ad occhi aperti e assaporo i Frutti del mio Raccolto.
Quando il mio papà torna a casa con il suo cesto di funghi, affondo il naso e cerco di assorbirne il profumo a livello molecolare.
E quando è sera, penso alle magnifiche esperienze che sto facendo in questo strepitoso settembre e delle quali vi parlerò prossimamente.
Oggi mentre pensavo al sapore di questo mio Autunno, mi sono resa conto di come il sapore predominante fino ad ora sia stato quello dell’uva fragola.
So che muterà, come è giusto che sia, ma in queste settimane mi vizio con questi sapori e profumi che mi riconducono alla mia infanzia, quando la bisnonna materna spremeva l’uva fragola, imbottigliava il succo, lo lasciava fermentare per almeno un giorno e poi ce lo lasciava bere. Quello era il Mosto della mia infanzia: intensamente profumato, dolce con un leggero pizzicorio.

Così ho pensato di proporvi la mia adorata Victoria Sponge cake in versione autunnale, con salsa di uva fragola e amarene Fabbri.

 

Ingredienti per una tortiera da 20cm di diametro:

  • 220g di zucchero
  • 220g di burro morbido
  • 220g di farina 00
  • 4 uova grandi
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • qualche goccia di estratto di vaniglia
  • un pizzico di sale
La farcia – Per la crema pasticcera:
  • 250ml di latte intero
  • 2 tuorli d’uovo
  • 60g di zucchero
  • 20g di maizena
  • 30g di burro
  • qualche goccia di estratto di vaniglia
Per la salsa di uva fragola:
  • 160g di chicchi di uva fragola
  • 60g di zucchero

+ una buona cucchiaiata di amarene Fabbri

 

Preparazione della base:
Nella planetaria montate il burro morbido con lo zucchero fin quando non avrete un composto spumoso. Unite i tuorli uno alla volta. Incorporate la farina, il sale, il lievito e l’estratto di vaniglia. Amalgamate ed incorporate anche gli albumi montati a neve ben ferma.
Rivestite una teglia con carta forno e versate il composto. Lasciate cuocere nel forno preriscaldato a 175° per circa 40min.
Socchiudete lo sportello del forno e lasciate intiepidire la torta dentro.
 
Preparazione della crema pasticcera:
In una ciotola lavorate con la frusta i tuorli con lo zucchero e la maizena. In una casseruola portate a bollore il latte con il burro. Quando sarà caldo versatelo sopra il composto di tuorli continuando a mescolare. Trasferite nuovamente nella casseruola. Mescolate fin quando non si sarà addensata.
 
Preparazione della salsa di uva fragola:
In una piccola casseruola mettete i chicchi d’uva insieme allo zucchero. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 20min, fin quando i chicchi non si saranno ammorbiditi, spaccati e il succo non sarà addensato insieme allo zucchero.
Eliminate i semi e aggiungete le amarene.
 
Tagliate la torta a metà, farcite con la crema pasticcera e la salsa di uva fragola e amarene. Spolverate con zucchero a velo.
 

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12 comments

SELENDIR 18 Settembre 2014 - 8:38

L'autunno: l'oro e il rosso delle foglie, il bruno della Terra che s'addormenta, l'odore unico dei boschi umidi e fruttiferi, le strida degli uccelli che si preparano ad andare, i profumi che si sprigionano dal forno….la stagione del Cuore…magnifica questa Victoria, veramente superba; non può mancare sulla tavola di Mabon. Veramente golosa. Ma molto belle anche le foto. Brava tesorilla.

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cucinaincontroluce 18 Settembre 2014 - 10:11

E io la tua descrizione dell'autunno che incede me la sono goduta tutta, come un romanzo, un film… è la perfetta raffigurazione dell'autunno che rammento io, quello dei miei nonni e della vendemmia, delle serate intorno allo “spargher” (che in italiano manco so come si chiama, ma se lo sostituisci con una generica fonte di fiamme e di calore ci capiamo) a chiacchierare, ridere e bere del buon vino. Ecco, questo è l'autunno bellissimo che ancora ricordo, dopo quarant'anni, e che cerco di far rivivere in casa mia in tutta la sua bellezza….
La sponge cake continua ad incuriosirmi, la vedo spesso riproposta e questa crema con cui l'hai farcita dev'essere deliziosa… prendo nota e poi vediamo come mi viene!
Un abbraccio!

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Rebecka 18 Settembre 2014 - 10:31

Sai quanto sono affezionata alla Victoria, che ve la siete ritrovata più di una volta sulla tavola di Yule e ai compleanni della Viv. E' così versatile. Autunno è Casa! Anima!
Un abbraccio

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Rebecka 18 Settembre 2014 - 10:40

L'infanzia in Romania è stata per me un dono. Quando racconto alle persone i miei momenti, mi rendo conto che rimangono affascinati perchè hanno l'impressione di essere catapultati negli ultimi anni del 1800 e primi del 1900.
Non avevamo niente, o molto poco ma era così tanto per noi. Una polenta, la gallina sacrificata, verdure dall'orto e frutta raccolta dagli alberi che Natura forniva generosamente erano per noi pranzi e cene davvero regali! Nessuno dava peso alle 'pochezze', eravamo tutti grati per quel pezzo di pane raffermo, o di polenta avanzata due sere prima, Un pò di zucchero o miele e latte caldo e diventava un pasto prelibato per la sera, per star leggeri per così dire. 🙂
Un'infanzia che ricordo con tanto, tantissimo affetto.
Io la sponge cake la propongo spesso qui al Cottage. La adoro, è versatile e si presta a diverse preparazioni, farciture e decori. E' la base che uso più spesso quando faccio torte decorate con pasta di zucchero. 😉
Provala, è lunga la spiegazione, ma è davvero di facilissima realizzazione. Garantito!!!!
Un bacione grande grande

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cucinaincontroluce 18 Settembre 2014 - 11:09

La tua descrizione mi riporta alla memoria la mia infanzia, dove le schnitte o la polenta zuccherata erano le merende d'ordinanza… soldi sempre molto pochi, ma l'amore, i pasti sani e la collaborazione non mancavano mai! E ci sentivamo i più ricchi del mondo!
Grazie per aver condiviso una parte di te….

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Simo 18 Settembre 2014 - 13:07

un dolce da assaporare con estrema calma e lentezza, coi ritmi che l'autunno ci impone, insieme ad una bella tazza fumante di buon tè.
Così è come io me lo immagino in questo momento…
Devo provarla, tu al cottage la proponi spesso, ma io nella cucina pasticciona praticamente mai!
bacione

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Messapico 18 Settembre 2014 - 13:12

… e il naufragar m'è dolce in questo autunno! …

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giochidizucchero 18 Settembre 2014 - 15:00

Che incanto questa torta… ne sento il profumo fino a qui! Delizia. Un abbraccio cara!

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giochidizucchero 18 Settembre 2014 - 15:00

Che incanto questa torta… Ne sento il profumo fino a qui! Delizia… Un abbraccio cara!

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Ale 18 Settembre 2014 - 15:10

che ricetta stupenda… carissima sei tanto brava! complimenti!

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Chiara Setti 20 Settembre 2014 - 17:43

Na goduria questa torta!!!!!

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Virginia S. Il GattoPasticcione 22 Settembre 2014 - 9:31

Da pochi anni l'autunno è diventato anche per me una delle stagioni che preferisco, adoro i colori, l'atmosfera, le temperature e quel sole tiepido che rincuora e rilassa! Ottima la tua torta, davvero molto invitante! Un abbraccio e buona settimana!

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