Degustibus, un Panino da Re e cose buone da provare

by Rebecca
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Degustibus CollageQuando ho detto “Sì può fare!” a Raffaele d’Angelo, redazione InformaCibo, sapevo che quella del De Gustibus sarebbe stata una bella esperienza. Ma come sempre la realtà supera la fantasia.
Villa Malenchini, sulle colline parmensi, è sicuramente lo scenario perfetto per certi eventi e ha scelto bene De Gustibus nell’averla come location per la decima edizione del festival.
Con me, a gioire di questa esperienza, c’era il maître boulanger Franco Francese di Arte&Gusto che ci ha deliziati con un panino davvero incredibile, ode alla panificazione, che non ha rivali.
Ho cercato di difendermi a modo mio, con il mio panino Fragole per sempre del quale vi avevo già parlato, un panino che ha avuto un discreto successo, perché quelle fragole grigliate abbinate al gusto delicato del Prosciutto di Parma.
A farci compagna e darci il suo prezioso sostegno e supporto morale c’era Vaty, la “thai pianist” più famosa del mondo.
Ho avuto il piacere di conoscere lo stesso giorno Francesco e Tiziana di Fuori Menu, due ragazzi esplosivi, pieni di idee ed entusiasmi da vendere. Sono stati per la seconda metà del pomeriggio i miei Cicerone dell’evento De Gustibus e mi hanno fatto conoscere e innamorare di altri giovani talentuosi che mettono passione in quello che fanno.
Uno di questi è senza ombra di dubbio Stefano “Ciacco” Guizzetti, tecnologo alimentare con il pallino per il gelato, quello buono “senz’altro” come recita lo slogan del suo laboratorio di Parma. Gelato, il migliore che abbiate mai mangiato, senza additivi, né naturali né artificiali. Solamente, semplice e buonissimo gelato, ma con un menù che farebbe arrossire il più famoso dei maître glacier.
Gelato veg-friendly, per intolleranti e per golosi. Io ho avuto la fortuna di assaggiare quello al pomodoro, un gelato che potrebbe sembrarvi ambizioso e sfacciato, ma date retta ad una che con il gelato ha un rapporto difficile, è da provare. Tipo che, ovunque siate, qualunque cosa stiate pensando di fare, fatela in prossimità di Ciacco, con una coppa del suo libidinoso gelato tra le mani.
Poi, nemmeno a dirlo, tra una bancarella e uno stand, siamo arrivati davanti al banco di Damiano Delfante e quando le mie papille gustative hanno incrociato le fette di culaccia, è stato amore. Amore al primo assaggio. Se c’è una parte più buona e più pregiata in un prosciutto, che non sia la culaccia, fatemelo sapere. Perché io dopo questo assaggio ho un nuovo amore, con un nome che potrà sembrare divertente, ma che vi conquisterà. Dolcissimo più del culatello, morbido quanto il crudo di miglior qualità, io di culaccia ne avrei mangiato decisamente più di un paio d’etti sul momento.
L’incontro con la culaccia non è stato del tutto casuale, perché Francesco e Tiziana non avevano avuto modo di assaggiare il mio panino con fragole grigliate, stracciatella di bufala, basilico e Prosciutto di Parma, così in un batter di ciglio hanno rimediato un paio di fette di culaccia ed io ho assemblato il panino per loro.
E’ stato senza dubbio un incontro fortunato, come lo è stata tutta l’esperienza in generale. Ed io ringrazio tutti quanti si sono prodigati per me, per il mio benessere e per la mia gioia.

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2 comments

Khadija 19 Maggio 2015 - 13:54

Ed anche questo è una ricerca dell’armonia, che è la tua, ed anche la mia che mi fa essere felice quando so di poterti vedere e lo ammetto anche di entrare nella tua cucina.. meraviglia.

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Rebecka 22 Maggio 2015 - 14:15

Non so se sia proprio questa la ricerca dell’armonia, ma cercare la bellezza attraverso la fotografia, attraverso il cibo e le culture che sono legate dal cibo, beh, in quel senso sì, credo di essere una ricercatrice di armonia….l’armonia dei sapori, l’armonia delle culture attraverso il cibo.
La cucina è aperta e sai che ti aspetta 😉 il guacamole qui non mancherà mai.

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