Thursday: Currently crushing on

by Rebecca
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Seeking Beauty in the Time of Pandemic

Sono stati tempi bui amici e la mia attività al Cottage si è fermata. Mentre tutti trovavano ispirazione nella propria casa e tornavano a cucinare come non mai, io ero totalmente priva di ispirazione.
Durante il necessario -vitale- lockdown, per tenere alto il morale e respirare, ho guardato una moltitudine di video delle bravissime e lontane tra loro, per stile e tradizione, Liziqi e Jonna Jinton.
E’ proprio così che, per una che di suo rifugge la città, ho compreso ancor più quanto fosse importante avere uno spazio proprio, nella natura, per essere parte di essa, per vviere in sintonia con i suoi ritmi e non come parassita e per beneficiare delle cose meravigliose che ci dona senza nulla volere in cambio.

Ho voluto cercare la bellezza in ogni cosa, anche quando le sirene delle ambulanze correvano sù e giù sulla provinciale e ad ogni passaggio sembravano toglierci la speranza. Non per rifiutare quello che stava accadendo di terribile, ma per cercare di serbare un po’ di sanità mentale.

E anche nei momenti di sconforto, per me, qualcosa di bello c’era. E non trovo le parole per spiegarvi quanto sia stato prezioso il Silenzio, il traffico fermo, il solo suono della Natura, l’aria così pulita che non ricordavo cosa volesse dire respirare h24 per più di 5 settimane, a pieni polmoni.

E’ stato un tempo sospeso e nel suo dolore crudo, anche magico.
Ho realizzato ancora di più chi voglio essere e dove.
Ho realizzato meglio quali sono le mie reali priorità, in quale ordine e quali siano i miei bisogni.
Ho sognato, ho sognato molto di notte e di giorno, a occhi chiusi e aperti. Ho sognato di boschi con alberi altissimi, con tronchi affusolati che si gettano attraverso le penombre, attraverso il verde, solo per poter guardare il cielo da vicino.
Ho sognato una casetta di legno in quel bosco, di quelle A-frame, piccole ma non sacrificate, con tetti ripidissimi per far scivolare la neve. Ho sognato risa di bambini e il vociare delle persone che amo. Ho sognato il braciere all’aperto, davanti a casa, le coperte di lana tessute a mano, come si fa ancora in Romania.
E questi sogni in qualche modo mi hanno salvata.
So che alcuni potrebbero non realizzarsi mai, ma io non smetto di sognare e fantasticare, perché credo che sognare intensamente ci avvicini di più alla relizzazione di quello che desideriamo.

My beautiful friend Elke

Quando infine hanno riaperto “le porte” confesso che ero disorientata, spaventata e non è stato facile farmi uscire di casa. E i primi luoghi che ho voluto vedere sono stati tutti lontani dalle persone, in mezzo alla natura.
Perché più delle persone era proprio Natura che mi era mancata maggiormente. E le persone non me ne vogliano, soprattutto le mie persone, quelle a me care.
Avevo immaginato per mesi, ricordando la mia infanzia, quando Natura era al primo posto e non dovevi andare poi così lontano per cercarla. Ho ricordato profumi, sapori, sensazioni sulla pelle, perfino l’erba sotto i piedi scalzi.
E da allora, abbiamo avuto escursioni e gite fuori porta, proprio qui, dietro l’angolo. L’ultimo giro fatto è stato in un paesino di una cara amica il cui territorio fa parte del Parco naturale regionale dell’Antola.

 

 

E proprio lì, c’è un bosco magico, con alberi altissimi capaci di filtrare la luce del sole nell’ora d’oro, come questa fosse un codice. Quei fasci di luce e ombra che si alternano in una sorta di codice binario e se solo mai fossi stata brava con i numeri, forse in qualche modo quel messaggio potrei averlo decifrarlo.

Abbiamo speso qualche ora a passeggiare lì, ore che ci sono sembrate solo pochi attimi.
Attraversando i boschi, tra tronchi vecchi ricoperti di funghi e massi sparsi alle falde dei monti tutti ricoperti di muschio, quello che mancava alla nostra vista era solo qualche fata qui e là, qualche elfo o folletto.
E’ una Valle incantata, perduta, che certo non vuole essere ritrovata che da pochi. Ma se uno la trova, davvero non vorrebbe mai lasciarla andare.

Ora sono qui, sul confine. Non sono ancora tornata e non so se sono partita davvero. Non so se e quando tornerò a tormentarvi con ricette. Confido nella frescura dell’autunno per tornare con cose buone.
Voi siate sereni, siate prudenti e restate in salute.

 

Ma non vi lascio senza prima segnalarvi una ricetta che credo fermamente valga la pena di essere fatta. E’ una di quelle dolci, estive, della bravissima Tieghan di Half baked Harvest.

peach brie pastry tarts with peppered rosemary honey – HafBakedHarvest 

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2 comments

Francesco 20 Agosto 2020 - 19:54

Non esiste, anche per me,
medicina più efficace
per farmi stare bene
e gli ultimi giorni
li ho trascorsi
in quella campagna,
che, se ti volti ad est
vedi il monte Cervialto,
così vicino,
che sembra quasi toccarlo
e se ti giri ad ovest, invece,
puoi ammirare i tramonti,
i più suggestivi
che questo nostro pianeta
possa regalarci,
un sole dalle molteplici tonalità
dell’arancio che si tuffa glorioso,
ogni sera,
in un profondo mar tirreno azzurro,
che pare non finire mai fino all’orizzonte.
E poi lì, al centro, c’è lei,
la campagna, dolce e rigogliosa,
un po’ collinosa,
e carica di alberi
di un bosco verdeggiante.

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Rebecka 3 Settembre 2020 - 17:01

Che splendore che racconti Francesco. 🙂
Grazie per essere passato.

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