Thursday: Currently crushing on

by Rebecca
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Agosto si è diluito rapidamente nell’acqua dei forti temporali che hanno abbracciato l’Appennino emiliano. Questo ha messo la parola Fine -non so se definitivamente- al caldo torrido che non ci dava tregua da più di un mese.
Chi mi conosce, sa che tollero molto male il caldo umido.

Ora che Settembre si è affacciato lieve e che la luce color miele scivola nei giorni, sento il bisogno del golfino la sera e del plaid sui piedi che mai mi era capitato di avere così precocemente freddi -sarà la vecchiaia-.

Forse proprio questo freschetto ha già risvegliato nella mia mente il desiderio di strati di camicette di seta, maglioncini di cashmire e lana e qualche giacca in tweed dai colori ottombrini.
E’ presto, lo so bene, ma so anche di dover assecondare certi miei sentimenti che mi spingono verso l’autunno, verso i colori dalle tonalità calde come il ruggine, l’arancio, il marrone e giallo girasole, nonostante fuori, lì da qualche parte, io sia consapevole del fatto che l’estate, tutto ha fatto meno che arrendersi.
Confesso che Settembre mi ha sorpresa perché sento che è arrivato presto. O probabilmente non è lui ad essere stato troppo puntuale, ma sono io ad essere stanca ed in ritardo.
Dopo il lockdown mi sono portata addosso e dentro una stanchezza che poche volte durante l’estate sono riuscita a scrollare via per poter affrontare viaggi, per assecondare certi desideri di raggiungere la cima delle montagne.

Picture via Pinterest

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Ma ho affrancanto il mio spirito all’ombra delle faggete della Val d’Aveto e dell’Alta Valle Trebbia e ora sento l’urgenza di spingere i piedi su sentieri nuovi, con le foglie umide che iniziano la loro seconda vita, lontane dai rami che le hanno ospitate e trattenute fino all’ultimo, prima di lasciarle volare altrove, nel loro breve ma così intenso viaggio aereo.

Photo via Pinterest

Ho voglia di boschi, di altra pioggia, di funghi e castagne, di mangiare le ultime more di rovo e forse gli ultimi mirtilli, di vedere prima della neve, nuovamente, a distanza di poche settimane, Pian dei Pendini dove c’è una distesa di erica rosa meravigliosa, di affondare gli stivali dentro al fango, ho voglia di colori nuovi con i quali riempirmi gli occhi. Ho voglia di una nuova giacca di lana, di pantaloni di velluto e di un nuovo paio di stivali di gomma per esplorare il sottobosco anche con il tempo più fresco e umido.

Ho anche voglia di un nuovo taccuino che cerco tra mille. Non so cosa deve avere di speciale perché possa dirsi mio, forse bordi dorati e grandi foglie color ruggine sulla copertina. O una volpe o, qualunque cosa vorrà richiamarmi perché possa essere poi quello in grado di trattenere tra le pagine i miei pensieri, ultimamente pochi e confusi.

E poi, confesso di avere tanto bisogno di ritornare al Cottage con nuove ricette, nuovi stimoli, nuovi interessi, o semplicemente vecchi ma rinnovati nello spirito, nell’essenza.

Forse per ritrovare quella carica dovrei affidarmi alle sapienti mani di Tieghan e rifare alcune sue ricette. Una tra le monte è la succosissima e deliziosa padella di involtini di zucchine, fin tanto che la stagione lo permette.

 

Involtini di zucchine – Half Baked Harveest

 
E perché no, una bella torta con i frutti di bosco o con sole more di rovo da mettere freschi tra stratti di morbido pandispagna e crema al burro.

Torta nuda alle more e lavanda -Half Baked Harvest

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4 comments

Francesco 3 Settembre 2020 - 12:42

Settembre è un mese cui sono profondamente legato, forse per motivi personali in quanto ho preso contatto con questa terra proprio in questo mese, per questo amo i colori tenui e non scintillanti, mi piace veder sfiorire lentamente la natura, mentre si prepara al sonno dell’inverno. Mi piace vedere le foglie ingiallire discretamente, senza dare nell’occhio . E’ tutto più discreto, netto, limpido, è ancora estate, ma lo è fino ad un certo punto perché manca l’afa, la foschia, il caldo assillante. Settembre ha di bello anche questo, anticipare il letargo dell’inverno, ma colorare l’aria anticipando i colori della primavera e i suoi risvegli, per cui lascia finire l‘estate gettando un ponte verso la prossima estate. Settembre non è più estate, né autunno, non così caldo, ma nemmeno così freddo,ti costringe ad uscire di casa vestito e coperto, per poi scoprirti ancora per scaricarti addosso l’ultimo sole, ricordo della tarda estate. Ha tutto dentro di sé il mese di settembre, un po’ estate e un po’ inverno, non ancora autunno, ma non ancora primavera. Un mese per pensare ai giorni recenti, un mese per intuire i tratti del futuro, in arrivo con le nuvole del cielo, accontentandosi di vivere le contraddizioni di settembre.
E’ per tutto questo che, insieme, amiamo questo mese, fatto di emozioni, sensazioni e, perché no, anche della tua ottima cucina. Un abbraccio a te, carissima Reb, a tuo marito e un forte bacione alla tua piccola principessina:

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Rebecka 3 Settembre 2020 - 13:01

E’ proprio vero carissimo Francesco. Settembre è un dolce preludio alla stagione più colorata e passionale: l’Autunno!

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Rossella Venezia 4 Settembre 2020 - 11:57

Inizia il periodo più bello dell’anno, da qui a dicembre.
Io sto cercando di ambientarmi nella casa nuova, più mille altre cose.
Non trovo nulla ma ho trovato i gomitoli. E il tuo post <3

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Rebecka 23 Settembre 2020 - 9:47

E’ davvero il più bello!!! Una nuova casa è sempre un bel punto di partenza, meraviglioso direi. Quando tutto è ancora da disporre, cambiare, trovare nuovi posti a vecchi oggetti.
Beh, i gomitoli sono già tanta roba 😀

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