Di Tigli e di altre storie

by Rebecca
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Una settimana lavorativamente stressante. Anche se stressante, mi sembra un eufemismo e subentrano una serie di infiniti aggettivi quali pesante, faticoso e chi più ne ha più ne metta.
Questi fastidi proclamati, tutti legati al lavoro in tutte le sue sfumature più disdicevoli, sono stati spezzati verso giovedì dall’arrivo della fioritura del tiglio. I grappoli di fiori chiusi giacevano appesi ai rami da qualche settimana, ma favoriti dal caldo, giovedì sera si sono dischiusi e diffondono un profumo che il mondo m’invidia. La mia casa tra i Tigli, che scaccia i pensieri cupi; quel profumo che allunga le affusolate dita sul mio viso e sulle mie tempie, che calma e distende i nervi.
Così ieri, dopo aver sprecato la mattinata ad interagire con la mia piccolina in maniera nevrotica, nel pomeriggio sono uscita di nuovo con lei ed il suo dolce papà e tuffando la testa nei rami pesanti di fiori, mi sono data al primo raccolto estivo. 
Tante infiorescenze di tiglio, per altrettanti infusi calmanti

 

Tilia, dal greco ptilon=ala. A questo signore così longevo devo molto nei ricordi della mia infanzia. Il caso vuole, che la casa che mi ha vista nascere fosse circondata di tigli. Con l’arrivo di giugno la mia, sempre presente, nonnina materna raccoglieva i fiori di tiglio e di camomilla e lasciava seccare il tutto su canovacci di lino sul balcone, all’ombra. Il profumo che si diffondeva in tutta la casa era innebriante.
La follia gioiosa che viene dal tiglio, abitato da qualche creatura meravigliosa che gioca con i sensi di noi umani. Una follia buona e gentile, che spazza le preoccupazioni sradicandole, che innesta nella mente e nel cuore la dolcezza e l’ebrezza. Nessun grappolo di Bacco ha su di me il potere che ha il soffio gentile di Zefiro che porta dentro casa l’aroma dolciastro del Tiglio.
Tiglio, Colui che genera la conoscenza divina e la chiarezza, albero dedicato alla Signora della Terra, Freya, l’albero, ritenuto dal popolo scandinavo, Custode delle case e delle fattorie, è anche l’Albero che tutto guarsice.(1)
Le acque balzano precipitose giù dalle rocce tuffandosi nel rigoglioso verde della foresta di tigli, mentre il profumo innebria il raro passante ancora consapevole di cotanta meraviglia. Qui vicino, un bosco così, ancora c’è, ed è cosa così rara e preziosa che il suo nome quasi non viene pronunciato. E’ un bosco eterno, selvaggio, compassionevole. Alla sua ombra il cuore viene curato, l’anima cullata in una ragnatela di luce che filtra e fila tra le sue foglie fitte.
Grazie mio generoso e antico amico. Vorrei per il mondo e per me la tua eterna fioritura, che non conosca stagioni.

Con il tiglio, quante cose fatte voi? Quali i segreti di famiglia che portate avanti da generazioni?

(1) Tratto liberamente da “Lo Sprito degli Alberi” di Fred Hageneder
La prima immagine del post è stata presa dal sito di Donna Moderna

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2 comments

Anonimo 6 Giugno 2012 - 14:52

Non credo ci siano alberi di tiglio qui… almeno credo! Sto imparando nomi e nomignoli di piante, ma non di alberi… quante cose vorrei fare :))
Tesorina, fermati e annusa… e lascia che il profumo di tiglio ti avvolga tutta in una nube di luce e poi, abbandonati… so che lo fai, ma te lo dico anch'io, perché ti sento davvero troppo “stressata”… :****
Grazie cucciola, già sentivo la mancanza dei tuoi Doni…
Danina

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lucy 7 Giugno 2012 - 22:47

sapevo benissimo delle proprieta'del tiglio ed e'anche molto usato in farmacia ma io effettivamente non l ho ancora raccolto.bellissimo pero'e il profumo e'delicato ma avvolgente

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