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Ebbene, nemmeno lo avrei detto 11 giorni fa che sarei arrivata fin qui. Ma sembra che io ci sia riuscita! E quello che verrà da ora in avanti è tutta una scommessa. Potete puntare i vostri cacciocavalli o le olive rosatelle. Credo vadano bene anche i capperi sotto sale e i pomodori secchi.Ma scherzi a parte, ovunque io mi giri in questi giorni freddi, inciampo letteralmente sul Natale, o sulle teglie sparse tra cucina e balcone che aspettano di raffreddarsi insieme al contenuto. Qualunque cosa io stia pensando di fare, sicuramente è legata al Natale.
E sapete che vi dico? Sono proprio felice di questo. Sono felice di vivere pienamente lo spirito dei bellissimi giorni intorno a Natale. Sono felice che qualunque cosa io stia facendo, torno irrimediabilmente indietro nel tempo, quando davo il tormento a nonnina Ana in cucina.
Oggi l’ho pensata intensamente perché la ricetta che ho preparato oggi prevede l’uso dello strutto, come è per alcuni dolcetti tipici natalizi della Romania.
Allora mi è tornato in mente quando mi permetteva di posare sull’impasto crudo il ripieno di marmellata e noci, la sua marmellata di prugne, affumicata e perfetta e quelle noci, perfette, dolci, ricche.
Ma veniamo a questa ricetta, i polvorones, tipici delle festività natalizie dei cugini spagnoli. Io ho visto la parola strutto e sebbene le mie coronarie abbiano avuto un tremito sussultorio, ho capito che non mi sarei lasciata prendere dalle preoccupazioni per un imminente infarto e avrei fatto queste delizie al profumo d’anice.
Districarsi tra le differenza tra polvorones e mantecados de Estepa non è facile, perché la ricetta quella è. I polvorones, da quello che ho inteso da un’amica spagnola, sono più allungati, con forma di mandorla, mentre i mantecados sono tondi. Variano, nelle ricette originali, anche le quantità di mandorle e la qualità di mandorla usata. Quello che è certo è che la denominazione dei mantecados, nel 2011 è stata riconosciuta IGP.
L’origine dei mantecados risale al 1500 circa. Il convento di Santa Clara di Estepa conserva documenti che provano la fabbricazione dei mantecados de Estepa.
Io, a meno che non sia in possesso di ricette originarie di qualche famiglia, tendo sempre ad adattare le dosi, gli ingredienti. Qui ad esempio ho unito Spagna e Francia, perché per accentuare il profumo dell’anice stellato, ho aggiunto un cucchiaino di Pastis di Marsiglia.
Ma eccovi la ricetta.
E sapete che vi dico? Sono proprio felice di questo. Sono felice di vivere pienamente lo spirito dei bellissimi giorni intorno a Natale. Sono felice che qualunque cosa io stia facendo, torno irrimediabilmente indietro nel tempo, quando davo il tormento a nonnina Ana in cucina.
Oggi l’ho pensata intensamente perché la ricetta che ho preparato oggi prevede l’uso dello strutto, come è per alcuni dolcetti tipici natalizi della Romania.
Allora mi è tornato in mente quando mi permetteva di posare sull’impasto crudo il ripieno di marmellata e noci, la sua marmellata di prugne, affumicata e perfetta e quelle noci, perfette, dolci, ricche.
Ma veniamo a questa ricetta, i polvorones, tipici delle festività natalizie dei cugini spagnoli. Io ho visto la parola strutto e sebbene le mie coronarie abbiano avuto un tremito sussultorio, ho capito che non mi sarei lasciata prendere dalle preoccupazioni per un imminente infarto e avrei fatto queste delizie al profumo d’anice.
Districarsi tra le differenza tra polvorones e mantecados de Estepa non è facile, perché la ricetta quella è. I polvorones, da quello che ho inteso da un’amica spagnola, sono più allungati, con forma di mandorla, mentre i mantecados sono tondi. Variano, nelle ricette originali, anche le quantità di mandorle e la qualità di mandorla usata. Quello che è certo è che la denominazione dei mantecados, nel 2011 è stata riconosciuta IGP.
L’origine dei mantecados risale al 1500 circa. Il convento di Santa Clara di Estepa conserva documenti che provano la fabbricazione dei mantecados de Estepa.
Io, a meno che non sia in possesso di ricette originarie di qualche famiglia, tendo sempre ad adattare le dosi, gli ingredienti. Qui ad esempio ho unito Spagna e Francia, perché per accentuare il profumo dell’anice stellato, ho aggiunto un cucchiaino di Pastis di Marsiglia.
Ma eccovi la ricetta.
Ingredienti:
- 275g di farina 00
- 100g di farina di mandorle
- 75g di zucchero
- 190g di strutto
- 2 anice stellato ridotti in polvere
- 1 pizzico di cannella in polvere
- 1 cucchiaino di Pastis (facoltativo)
- zucchero a velo per guarnire
8 comments
Fai bene a vivere a pieno questo periodo e a tuffarti anima e corpo nello spirito natalizio! Questa ricetta mi incuriosisce molto… E il tocco francese conferisce ulteriore fascino ai tuoi biscottini. Ti abbraccio!
Grazie di cuore stellina
Hai costruito un piccolo regno magico qui, la neve è calda, il profumo di buono è sempre nell’aria, il cielo è sereno e c’è la voglia di abbracciarsi…
E quell’uccellino sulla “e” vorrei bussasse alla mia finestra, tenendo nel becco un biscotto…
Grazie di cuore Franci! Hai poi controllato sul davanzale, dovrebbe averne portati qualcuno legati in un nastrino rosso.
Il bello del Natale lo ritrovo proprio nelle tue parole e in queste meraviglie che ogni giorno proponi.
Questi biscotti non li conoscevo, ma visto che quest’anno sto cercando di staccarmi dai soliti pan di zenzero, vorrei proprio provarli!
Sono bellissimi!
Sono di sostanza 😀 intasano sicuramente le coronarie, ma si sciolgono in bocca!!!! 😛
Ma c’è già la magia del natale qui da te 😉
Che meraviglia..i biscotti, le foto, tutto Becky!
Un bacione! <3
Grazie di cuore Roby, bello vederti qui!