{English recipe below}
La Primavera si sta srotolando piano sotto i miei passi, davanti al mio respiro ritmato. Mi ha sorpresa in pieno lockdown, mentre eravamo in zona rossa. Chissà a rileggere queste parole fra qualche anno quali sensazioni proverò? Chissà in quale mondo di bellezza saremo approdati dopo aver annaspato nell’acqua e nei flutti vigorosi delle onde?
E’ una primavera dolce, fredda, insolita per molti motivi. Non sono mancati i colpi di scena con un caldo straordinario, nè colpi di coda dell’inverno. Non sono mancate nuove scoperte nei miei boschi e campi e non sono mancate le tanto amate fioriture di magnolie, ciliegi, meli e mirabolani.
Quando la mia mente sembrava perdere l’equilibrio, quando mi sentivo prossima a scatti di ira immotivati, mi bastava avere le scarpe ai piedi, correre fuori nella campagna che si apre sulle colline piacentine, verdi e brillanti come le Highlands scozzesi, sull’Appennino dolce, con fianchi generosi. Tra me e quella lussureggiante vista, campi di un verde smeraldo che avrebbe fatto ritrovare la pace nel cuore a chiunque. Lì, con quella magnifica vista, io potevo respirare, poteva numerare, uno dopo l’altro, i miei desideri.
I desideri, sono loro che mi hanno salvata quando il lockdown ha iniziato a pesarmi. Una lunga lista di “Io Voglio…”. Ho immaginato ogni singolo particolare dei miei “Io Voglio…”. E ai miei “io voglio…” ho dato tutte le mie energie, ogni singola vibrazione, respiro e immagine che potesse scaturire da me.
Così ho seminato fiori in giardini che non sono di mia proprietà, su sentieri che frequento. Ho gettato pugni pieni di semi di erbe e fiori spontanei che fanno bene alla natura, che danno nutrimento alle api. Ho sperato e pregato per la pioggia, sebbene la pioggia ci abbia messo più di un mese ad arrivare. Forse qualche seme si schiuderà, forse troverà le sue risorse nella Natura per poter soddisfare le necessità che ha per poter Essere.
Così ho potuto affrontare l’avvio della primavera.
Ieri, mentre mi preparavo a scrivere questo articolo, pensavo alla parola romena che indica la primavera: Primăvară. Primă (prima)- vară (estate). E non solo ho ripensato a quel nome, la prima estate, o prima dell’estate, ma ho ripensato ad ogni singola Primăvară che fosse presente nei miei ricordi d’infanzia. E ricordo intere primavere di fiori, di bel tempo, di vento, di tanti “io voglio…”, di sogni ad occhi aperti ad immaginare mondi possibili ed impossibili.
E proprio in questi ricordi sono approdata quando ho visto la ricetta dei popovers poco pop di Tieghan di Half Baked Harvest. Il loro aspetto era più quello dei baby dutch pancake, quei graziosi pancake che cotti nella ghisa, nel forno, si rialzano sui bordi tanto quanto basta perché diventino un contenitore per tutti i desideri, quelli mangerecci se non altro. Dei contenitori in grado di raccogliere frutta, miele, panna, semi e chi più ne ha più ne metta.
Quello che so dirvi di questi popovers è che sono semplici da fare, veloci e tremendamente golosi. Personalizzabili per tutti quelli che in famiglia abbiano gusti molto diverse tra loro. Ma ecco la ricetta, senza troppe chiacchiere.
Una sola domanda ho da farvi prima di lasciarvi la ricetta: avete ancora nella vita di tutti i giorni dei “Voglio”, intensi come quando eravate bambini? Scrivetelo nei commenti qui sotto, o se preferite mandatemi una mail, un messaggio privato su facebook, o scrivetelo nei commenti di facebook se preferite. Vi aspetto!
Ingredienti per una teglia per muffin da 12:
12 cucchiaini di burro, 200 ml di latte intero (a temperatura ambiente), 200 gr di farina, 5 cucchiai di zucchero +100 gr per la copertura, 3 uova (a temperatura ambiente), 30 gr di burro sciolto, 1/2 cucchiaino di sale, i semi di un baccello di vaniglia, 1 cucchiaino di polvere di vaniglia.
Per farcirli: fragole fresche circa 100 gr, la scorza e il succo di mezzo limone, 1 goccia contata di estratto di vaniglia, fiori di violetta canditi, fiori freschi di lillà e 1 cucchiaio di sciroppo di lillà (o in alternativa, acquistabile, sciroppo di Violetta)
Preparazione:
In una ciotola versate il latte, lo zucchero, le uova e i semi del baccello di vaniglia. Lavorate con la frusta fino ad amalgamare bene gli ingredienti. Unite la farina, il burro e il sale mescolando con la frusta. Coprite la ciotola con un piatto e lasciate riposare per mezz’ora. Avrete un composto piuttosto omogeneo e liquido, come quello delle crepes.
In una ciotolina tagliate le fragole nel modo che preferite (cubetti, rondelle, spicchi) e unite il resto degli ingredienti. Lasciate riposare finché le fragole non avranno tirato fuori un po’ del loro succo.
Nel frattempo, portate il forno a 220°C e porzionate i 12 cucchiaini di burro nella teglia per muffin. Passate velocemente la teglia nel forno, fin tanto che non vedete sciogliere il burro e la teglia non sarà calda. Tirate fuori la teglia e spalmate il burro sciolto con l’aiuto di un pennellino. Con l’aiuto di un piccolo mestolo iniziate a porzionare l’impasto dei popovers. Il composto non deve superare la metà, in altezza, dello stampo del muffin.
Cuocete nel forno preriscaldato per circa 10/12 minuti, o fin tanto che l’impasto non si sarà gonfiato bene sui bordi diventando bello dorato.
A quel punto, sfornate i vostri popovers e ancora caldi, passateli nel zucchero che avrete preparato in una ciotola mescolandolo alla polvere di vaniglia.
Disponete i popovers zuccherati su un piatto e riempite ciascuno di questi con la macedonia di fragole e fiori.
Strawberry and lilac syrup popovers
Ingredienti
12 teaspoons of butter, 200 ml of whole milk (at room temperature), 200 g of flour, 5 tablespoons of sugar + 100 g for the covering, 3 eggs (at room temperature), 30 g of melted butter, 1/2 teaspoon of salt, the seeds of a vanilla pod, 1 teaspoon of vanilla powder.
To fill them: about 100 gr fresh strawberries, the zest and juice of half a lemon, 1 counted drop of vanilla extract, candied violet flowers, fresh lilac flowers and 1 tablespoon of lilac syrup (or alternatively, violet flowers syrup)
Istruzioni
- In a small bowl, cut the strawberries in the way you prefer (cubes, slices, wedges) and add the rest of the ingredients. Let it rest until the strawberries have taken out some of their juice.
- Position a rack in the lower third of the oven. Preheat the oven to 220C°.
- Place one teaspoon of butter in each cup of a 12 cup muffin pan. Transfer the pan to the oven 2-3 minutes to melt the butter and heat the pan.
- In a medium bowl whisk together the milk, eggs and sugar until frothy. Add the flour, melted butter, vanilla and salt. Whisk to combine.
- Remove the pan from the oven and swirl the butter around the cups to grease the pan. Divide the batter between the popover cups, filling them 3/4 of the way full. Transfer to the oven and bake 12 minutes, or until golden and puffy.
- In a bowl, combine the sugar, juice and zest of a half lemon, the vanilla powder, then roll th hot popovers through.
- Top with the strawberries and serve warm!
Note
5 comments
Una meraviglia per gli occhi, una delizia per il palato … semplicemente EVAPORATI! 🙂
Con te vinco facile <3
Ho le giornate piene di “Io voglio…” che elenco in piccole liste sulla mia agendina, come fossero un dovere verso me stessa. Sono pur sempre desideri da realizzare. Credo sia da temere il giorno in cui smetteremo di volere. Perderemmo il motore principale delle nostre giornate, la molla che ci fa scattare a realizzare e cucire i passi dei nostri desideri. “Io voglio..” è scattato anche quando ho visto i popovers su Half Baked Harvest. Vederli da te, così belli e ben riusciti, mi mette ancora più voglia. Un bacione tesoro
Paroletta, se non ci fossero i nostri “Io voglio….” tutto sarebbe triste, finito. E hai ragione, smettere di desiderare qualcosa, di volerlo, ci spegnerebbe. Per cosa altro si vivrebbe senza “io voglio…”? Senza rincorrere i sogni, senza impegnarci perché questi si realizzino.
Questi popovers sono stati anche i miei “io voglio…” voluti intensamente tanto da farmi mollare ogni cosa che stavo facendo per andare ad infornarli. E non sono mai stata tanto felice di aver dato retta a quel “io voglio…” perché si sono rivelati fantastici.
Un abbraccione tesoro
[…] è la parola chiave anche di ciò che accade negli spazi virtuali. Passi da un’amica e scopri che vi siete innamorate entrambe di quella stessa piccola dolcezza ricoperta di fragole e […]