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Krumkake

Un po’ cacofonico

Ma cacofonia a parte i krumkake “torta curva” sono delle cialde così deliziose e irresistibili che il nome sarà l’unica cosa alla quale non penserete.
Le cialde hanno solitamente la forma conica, ma non avevo l’attrezzo per dare loro la forma a cono di gelato e allora ho optato per il mattarello.

In Norvegia questo è uno dei dolci tradizionali dei giorni di Natale. Sottili, friabili, fragranti, burrosi e profumati di cardamomo. Servito generalmente alla fine del pasto durante la Vigilia, solitamente vengono riempiti con la multekrem, una crema fatta con la chantilly e marmellata di camemoro (rovo artico).
In Norvegia sembra che i biscotti vengano divisi in tre categoria: quelli cotti sul ferro, quelli fritti nel lardo e quelli cotti al forno. Delle tre categorie quella dei biscotti cotti con l’uso della piastra di ferro sembra essere quella di tradizione più antica.

I krumkake e i goro, altri biscotti al ferro tipici norvegesi, sono entrambi una variante dei waffles. Ed io a vederli la prima volta, ancor più che ai waffles ho pensato alle cialde abruzzesi che ho imparato a conoscere sul blog di Laura “Ricette&Vicende“.
Che le chiamiate ferratelle, neole, cancelle o pizzelle (e so che Laura mi perdonerà se per ora mi è sfuggita la finezza di capire le differenze), io vedendo i krumkake ho avuto questo déjà vu.

Che cosa hanno in comune? Il ferro ovviamente. Cosa le differenzia? Da quello che ho potuto leggere ieri sera scorrendo il blog di Laura e leggendo le ricette, le ferratelle sono fatte con l’olio mentre i krumkake sono fatti con il burro. E direi che geograficamente parlando, la Norvegia non avrebbe potuto fare diversamente.
In alcune ricette datate metà ‘800, per i krumkake non venivano usate nemmeno le uova ma solo il burro, lo zucchero, farina e fecola di patate, latte intero o acqua e l’immancabile cardamomo perché su quello non si discute. Di qualunque kake si parli, il cardamomo non può mancare mai. Fanno un consumo di cardamomo 30 volte superiore a noi altri abitanti del pianeta. Chissà quali effetti meravigliosi avranno scoperto di questa spezia nei secoli e che a noi altri sfuggono?

Ma veniamo alla ricetta per la quale si impone l’utilizzo della piastra apposita per krumkake o per ferratelle. Se non avete già mandato la letterina a Babbo Natale, sono certa che un posticino si trova per tenere un ferro come questo.
In Abruzzo, mi pare di aver ben inteso che, i fabbri forgiassero i ferri per le novelle spose usando le iniziali della sposa. In Norvegia sui ferri veniva inciso lo stemma di famiglia, o un disegno particolarmente elaborato che distinguesse la famiglia da altre.

La cosa buffa del ferro norvegese è che poggia su una sorta di padella alta rovesciata senza fondo. Lo so che avete appena sgranato gli occhi, vi vedo io! Credo che oltre ad evitare di avere il ferro incandescente sui piedi un giorno sì e l’altro pure, serva a convogliare la forza della fiamma viva tutta sotto la circonferenza del ferro. Ma dico così, che mica sono certa.
Li vende così, i ferri, quel dono prezioso che è la Nordic Ware.

Io ieri, del tutto casualmente, ho scoperto che hanno un tale appeal i krumkake, che se avessi delle lampade di cialde sparse per casa mi sentirei regale a sufficienza.

Ingredienti per 20 krumkake:

100 g di burro morbido (di centrifuga), 100 g di zucchero semolato, 3 uova intere, 150 g di farina 00 per dolci, 3 g di cardamomo in polvere*, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di lievito per dolci (la punta del coltello), la scorza grattugiata di un’arancia biologica, 50 ml panna fresca.

Per la crema:

250 g di formaggio quark, 250 g di mascarpone, 400 ml di panna fresca, 1 cucchiaio di latte,70 g di zucchero, i semi di 1 baccello di vaniglia

Preparazione:

In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi.
In una ciotola mettete il burro morbido e lo zucchero e lavorate con le fruste fino ad ottenere un impasto morbido e spumoso. Incorporate le uova una alla volta, alternando con il mix di ingredienti secchi. Infine aggiungete la scorza grattugiata dell’arancia e la panna fresca.
Otterrete un composto con la consistenza di quello di una torta, sodo, fermo.

Posizionate la piastra (io quella da 18cm di diametro) sul fuoco e scaldatela da entrambi i lati. Saprete che è calda quando, versando una goccia di acqua sulla piastra questa sfrigolerà.
Ungete la piastra con un velo di burro su entrambi i lati ed iniziate il procedimento.
Prelevate un cucchiaio di impasto e mettetelo al centro della piastra. Chiudete e cuocete 10/15 secondi per lato. In genere, come per le crepes, il primo krumkake è di prova, quindi si mangia direttamente e senza discussione.
Quando è poco meno che dorato, prendete i krumkake e avvolgeteli velocemente intorno al cono specifico per krumkake (in mancanza, usate il mattarello come me e otterrete dei coni simil cannolo) e “chiudeteli” premendo leggermente e facendo attenzione a non romperli.
Procedete in questo modo fino ad esaurire l’impasto.

Piccola nota: se l’impasto tende ad uscire dalla piastra, vuol dire che avete riempito troppo il cucchiaio, dovete solo dosare meglio la quantità di impasto.

Per preparare la crema, in un cucchiaio di latte caldo mettete i semi di vaniglia affinché possano sprigionare il loro intenso profumo.
Mettete nella ciotola della planetaria il quark, il mascarpone e lo zucchero e lavorate per 1 minuto a velocità media. Aggiungete la panna poco alla volta e il latte carico di semi di vaniglia, e lavorate per poco meno di un minuto, fino ad ottenere una crema liscia.

Farcite i krumkake solo prima di servirli ai vostri ospiti, altrimenti diventeranno troppo morbidi e il krumkake perderà la sua caratteristica friabilità.

* Se non avete il cardamomo in polvere, macinate nel mortaio i semi di 6 o 7 capsule di cardamomo.