Acacia flowers and strawberry jam. Confettura di fiori di acacia e fragole,

by Rebecca
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acacia flowers and strawberry jam

{English recipe below}

“Sono i sensi la fonte più ricca della scrittura, dice Anaïs Nin, “gli strumenti di uno scrittore non sono l’inchiostro e la carta ma il suo corpo, la sensibilità dei suoi occhi, delle sue orecchie e del suo cuore. Se sono atrofizzati non deve più scrivere.”

Sono tutto meno che una scrittrice. E non sono nemmeno una attenta lettrice. Mi innamoro dei libri per la loro copertina o per il titolo e poi leggo sfogliando più o meno rapidamente le pagine, saltando dall’inizio alla fine, o leggendo nel mezzo. Bevo parole e frasi e poi mi fermo e lascio sedimentare il poco che mi ha trovata e in cui mi sono trovata.

Ma per necessità ultimamente devo scrivere e ho sempre qualche ostacolo. Quasi sempre si tratta di ostacoli linguistici, ma anche ostacoli della fantasia.
Per fare un esempio banale, dovendo descrivere la fragola, sono inciampata su quello che mi sembra un ostacolo insormontabile: descriverne il profumo. Sul sapore posso fare incautamente ricorso ai vocaboli che già conosco, ma sul profumo? Come lo descrivereste il profumo della fragola? Di che cosa sa una fragola?

Per fortuna non devo scrivere molto e spesso, quindi in queste settimane, per sfuggire ai doveri quotidiani che mi aspettano comunque, vagabondo il mio mondo che è in pochi kilometri quadrati. E’ un mondo che mi da molto piacere. Ed è tutto lì: torrente, bosco, campi, vista su colline e montagne, animali ed erbe spontanee, api operose che ronzano e uccellini che regalano colonne sonore senza pari.


piacere: Senso di viva soddisfazione che deriva dall’appagamento di desideri fisici o spirituali o di aspirazioni di vario genere. In senso assoluto (come trad. del gr. ἡδονή e del lat. voluptas), è contrapposto a dolore e variamente considerato nelle diverse scuole filosofiche, in rapporto all’ideale supremo della vita.

Penserete, e non a torto, che sono una donna che trova appagamento in cose davvero semplici. Probabilmente perché non faccio più così spesso confusione tra devo e sono (lascio che accada).
Io non devo provare piacere per cose che piacciono agli altri. Io non devo forzatamente vivere un senso di soddisfazione perché è ciò che gli altri si aspettano che io faccia.

Haruki Murakami diceva: Quindi il fatto che io sono io e nessun altro, è una delle mie più grandi risorse.
E sono grandi risorse anche le mie fonti di piacere.

Io vado là fuori, libero la mia mente dagli ingombri delle questioni quotidiane risolvibili e non, e lascio semplicemente che le cose accadano.
Così finisco per stupirmi di ciò che i più giovani considerano banalità.

Un esempio fresco di oggi? Dopo un giorno cupo, nero, con un cielo che potevi toccare e che ti poteva schiacciare con il suo peso grigio, con l’acqua che annegava la terra, oggi sono rimasta meravigliata davanti alla distesa infinita dell’azzurro del cielo. Solitarie pecorelle bianche qui e là. Ogni verde brillava di bagliori infiniti sotto i raggi del sole e questo mi ha infuso profondamente, intimamente nell’anima, un senso di liberazione e di pace che non provavo da un paio di giorni. Come quando risali velocemente la colonna d’acqua per prendere una boccata d’aria. E’ come rinascere.

Io rinasco in questi piccoli, estremamente significativi, eventi di bellezza. Ho spalancato le narici aiutandomi con i polpastrelli e l’aria infusa di profumo di acacia mi è entrata dentro i polmoni, nella testa, nel cuore, nell’anima, senza ostacoli. E’ stato come rinascere 100 volte ancora.

E poi le colline piacentine e l’Appennino ai miei piedi, di tutti i verdi che posso immaginare, limpidi, nitidi, senza ostacoli. Così nel rinascere è stato come recuperare anche la vista.

Il mio piacere nel vagabondare i miei kilometri quadrati di terra ed esplorare tutti i miei “io voglio…” oggi mi sembrano così tanto alla mia portata, senza ostacoli che sono realizzabili tutti.

Così, mentre vagabondo con piedi, mente e anima, cerco di abbattere le barriere linguistiche e provo ad inventare nuove parole per descrivere il profumo delle fragole. Ma dovrei spogliarmi di quello che so per poterlo dire, così inevitabilmente inciampo sui paragoni “come erba spezzata, come corolla di narciso, come buccia di pesca, come la nota di cuore del filadelfo…”.

Io sono intrappolata nella condizione di non saperlo descrivere per quello che è, senza dover usare paragoni, senza limitarmi a dire “sa di fragola”. E forse è quanto basta, cioè: fragola è esattamente quello che è per me, sottoposta ad un ordine preciso di ricordi che fanno sì che per me la fragola profumi di quella specifica cosa.
Se ci avete pensato qualche volta e lo sapete dire, vi prego di scriverlo nei commenti. O se preferite, scrivetemi un messaggio privato sulla pagina facebook del Cottage. Sarò felice di leggere il vostro pensiero, la vostra descrizione del profumo della fragola e di pubblicarlo anche, con il vostro permesso ovviamente.

Nell’attesa io macino ancora qualche kilometro a piedi, raccolgo i grappoli più nascosti di acacia, anche quelli che devono ancora schiudersi per liberare il profumo e vi lascio la ricetta di una marmellata rielaborata dall’originale di mia nonna che prevedeva il solo uso dei fiori di acacia. Io ho combinato acacia e fragola e sono certa, certissima, l’amerete. In fondo maggio è tanto il mese delle fragole quanto dei fiori di acacia.

acacia flowers and bee
acacia flowers and strawberry jam

Ingredienti: 600 gr di fragole, 400 gr di zucchero, 350 gr di fiori di acacia freschi, la scorza e il succo di un limone.

Preparazione:

Procuratevi dei fiori di acacia freschi, raccolti possibilmente nei boschi o canali lontani dalle strade trafficate.
Lavate i fiori sotto l’acqua corrente, staccateli dal grappolo e asciugateli su di un canovaccio.
Lavate anche le fragole, eliminate la parte verde e tagliate a pezzettoni.
In una casseruola con fondo spesso (io una vecchia Mondial Casa, ma vecchia davvero quanto me) mettete le fragole, lo zucchero, i fiori e cuocete a fuoco vivace per circa 10 minuti facendo attenzione a non lasciare che il fondo bruci.
Aggiungete infine il succo del limone e la scorza tagliata prestando attenzione ad aver eliminato la parte bianca.
Abbassate la fiamma e cuocete finché i fiori non saranno diventati quasi traslucidi e la composta di frutta non si sarà addensata. Io circa 35 minuti a fuoco medio-basso. Eliminate la scorza del limone.
Mettete la confettura nei vasi sterilizzati quando è ancora calda di fuoco, chiudete con il coperchio, capovolgete i vasetti e teneteli in caldo con una coperta pesante di lana fino al giorno successivo. Conservate in dispensa.
Se preferite, potete far bollire i vasetti finché non si ritira il tappo e non si crea l’effetto sottovuoto. Usate il metodo che siete soliti usare.

acacia flowers and strawberry jam

Acacia flowers and strawberry jam

One of the most popular spring and summer jams in my childhood home. Thank you granny, for all the love and wisdom that you have infused into each recipe.
Preparazione15 minuti
Cottura35 minuti
Portata: Colazione, Dessert, Snack
Cucina: romanian
Keyword: breakfast, eat your flowers, flowers, foraging, fruits
Chef: Rebecca

Ingredienti

600 grams of strawberries, 400 grams of sugar, 350 grams of fresh acacia flowers, the zest and juice of one lemon.

    Istruzioni

    • Get fresh acacia flowers, possibly collected in the woods away from busy roads.
      2. Wash the flowers under running water, remove them from the bunch and dry them on a cloth.
      3. Also wash the strawberries, remove the green part and cut into large pieces.
      4. In a saucepan with a thick bottom, put the strawberries, sugar, flowers and cook over high heat for about 10 minutes, being careful not to let the bottom burn.
      5. Finally add the lemon juice and the cut zest, paying attention to have eliminated the white part.
      6. Lower the heat and cook until the flowers are almost translucent and the fruit jam has thickened. I cooked the jam about 35 minutes over medium-low heat.
      7. Remove the lemon zest.
      8. Put the jam in the sterilized jars and preserve with the method you usually use.

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    1 comment

    Custode 13 Maggio 2021 - 12:09

    Indescrivibilmente buona! Prima ti inganna col dolce profumo dei fiori di acacia, subito corretto dal pungente aroma di fragole … ed è solo l’inizio di un viaggio sensoriale di cui cui lingua e palato sono i veicoli, i mezzi attraverso i quali è la memoria che ti riporta indietro a tempi e luoghi generalmente nascosti o dimenticati tra le pieghe della vita quotidiana.
    Semplicemente irresistibile!

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