Acacia fluffy fritters. Frittelle di acacia di nonna Ana

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Evoluzione di un periodo in rivoluzione.

{English recipe below}

La rivolta di quei giorni nei quali non scrivo più, nemmeno la lista della spesa. E l’unica cosa alla quale mi dedico è una lista di “io voglio…”. Dovrei riuscire a formulare 150 di questi “io voglio…”.

Prima di questo “esercizio” ero convinta di sapere quello che desideravo. Credevo fosse facile desiderare e formulare con precisione un desiderio.
Ma dopo i primi 7 “io voglio…” non solo ho capito che la padronanza della lingua è fondamentale, ma ho compreso quanto in verità avrei dovuto scavare sotto la superficie dei miei desideri, per volere di più, per volere sfacciatamente e senza sensi di colpa.

Ci sono delle regole da rispettare, non basta volere.
E così, mentre mi impegno profondamente nei miei “io voglio…” maggio è arrivato con un carico di fiori profumati che mi hanno richiamata a lunghe passeggiate.
Ho tuffato la testa in un cespuglio di filadelfo fiorito ed è stato come tornare indietro a quei strati di dolce al limone e vaniglia che nonna preparava.

Ogni passo che ho fatto nelle scorse settimane è stato sotto una cascata di fiori di acacia. Sono fiorite e il loro profumo mi ha rapita. “Io voglio un albero di acacia nella camera da letto.”
È un “io voglio…” strano, vero? Ulisse aveva un ulivo. E senza nulla togliere alla magnificenza dell’ulivo, Ulisse non aveva l’acacia solo perché questa non arrivò in Europa, a Parigi, prima del 1600.
E quando dico acacia, nella mia matriarcale famiglia si ode un coro di voci che ricordano: il ciai di fiori di acacia, lo sciroppo, la marmellata, le frittelle, la torta, i fiori fermentati, perfino il liquore.
Ieri ho raccolto un po’ di grappoli di fiori per fare le frittelle.
Detto, fatto, mangiato.
Fino alla fine di maggio dovrei far piovere fiori di acacia sul Cottage.

Inizio lasciando qui, a memoria imperitura, le famose frittelle di acacia di nonna Ana. Che poi, dovrei forse dire le frittelle di fiori, dal momento che le faceva con tutti i fiori commestibili. E’ una ricetta di facile realizzazione e così buona che vorrete avere tante più acacie a disposizione per poter placare il desiderio di mangiarne ancora e ancora.

Ingredienti per circa 20 frittelle:

2 uova, 200 gr di farina 00, 100 ml acqua gasata, 200 ml di latte intero, 130 gr fiori di acacia freschi, 80 gr di zucchero semolato, 1/2 bustina di lievito, 1 pizzico di sale, la scorza grattugiata di mezzo limone, olio per friggere

Preparazione:

Procuratevi dei fiori di acacia molto freschi. Toglieteli dal grappolo e lavateli in abbondante acqua fresca per eliminare l’eventuale polvere. Metteteli infine su uno strofinaccio e asciugate molto bene.
Preparate una pastella lavorando le uova con lo zucchero, senza montarle. Aggiungete il sale, la scorza di limone e la farina. Mescolate molto bene ed iniziate ad incorporate i liquidi poco per volta.
Otterrete una pastella piuttosto ricca alla quale dovete aggiungere i fiori freschi di acacia.
Mescolate bene e lasciate riposare il composto per 10 minuti.
In una padella a bordi alti mettete abbondante olio per friggere e portate a temperatura.
Con l’aiuto di un porzionatore per gelati prelevate l’impasto è cuocetelo su entrambi i lati fin quando non sia perfettamente dorato (mediamente 1 minuto per lato).
Disponete su un piatto ricoperto di carta assorbente le frittelle. Sono ottime servite calde, ma anche fredde. Potete cospargerle di zucchero a velo o miele se preferite.