Con molta probabilità mi trovo in quel periodo della mia vita in cui sto cambiando di più.
Non sono in grado di dire se sia frutto di questi -anta, o se si tratti di una sinergia di eventi.
Ad ogni modo provo con sincera gratitudine ad accettare ogni cosa che si profila intorno a me.
In questo primo giovedì di novembre ci sono notizie che non vorrei sentire, e ci sono degli “addio” che non vorrei dare, ci sono pezzi da recuperare e pesi da sostenere.
Ma, come avrete imparato nel tempo, io cerco tra le brutture, sempre, tanta bellezza. Ne ho bisogno per mantenere la centratura, per rimanere salda, per avere equilibrio.
Novembre mi porta tanto fuori quanto dentro le cose. Fuori per esplorare il mutamento, dentro per trovare riposo e calore.
A novembre di solito guardo con più attenzione quello di cui ho bisogno, guardo con più interesse in cerca di cambiamenti, dentro casa, dentro l’armadio.
Butto il vecchio o metto via cose che in quel momento non hanno il mio interesse, o che non uso e faccio spazio a cose nuove.
Non so come accade, ma da qualche anno, a novembre tutto il mio sentimento è tweed, plissettato, velluto, strati morbidi, seta, ottone, legno di mango, tappetti di lana, candele di cera d’api, vetro color ambra.
Per qualche motivo, quanto elencato, suscita in me desiderio di possedere questo e quello.
Così sono sempre in cerca di ispirazione, lascindomi guidare dalle newsletter e da quello che ritrovo di tanto in tanto nel mio peregrinare.
E ritrovo, tra l’ambra e il tweed il sogno ricorrente di essere seduta, ancora una volta, in qualche caffè parigino a scrivere su un’agenda kilometri di poesie.
Le cose migliori della vita sono gratis. Le seconde migliori sono davvero costose.
Coco Chanel
