{English recipe below}
A dispetto del prolungato periodo con temperature sotto la media stagionale, dieci giorni fa la terra piacentina ha recuperato il suo “ritardo”. Così i fiori di mirabolano, di susino e ciliegie, le magnolie giapponesi, e perfino una ritardataria forsizia, tutto è esploso in profumata e splendida armonia.
Uscire nei campi e nei boschi a caccia di erbe spontanee e per godere del sole, è stato una conseguenza naturale.
Due giorni fa, esplorando una parte di bosco che ancora non avevo percorso, mi sono imbattuta in una trapunta di erba aglina o alliaria. Seguivo la scia. Le foglie che si strofinavano fra loro nel vento spargendo il profumo, mi avevano tratta in inganno, poiché ero partita avendo in mente di scovare una volta per tutte l’aglio orsino.
Poi una macchia lunga di alliaria si è distesa ai miei piedi. Ho strofinato le foglie e l’odore persistente, e delicato al contempo, mi ha travolta. Ho raccolto un mazzetto piccolo e me lo sono portato a casa con l’idea di fare una bella frittata.
Non so com’è successo che invece della frittata ho finito per fare il pesto che vi propongo, ma felice di averlo fatto, perché è buonissimo.
E’ un pesto semplice, naturale, il miglior kilometro zero degli ultimi mesi. I nonni, gli anziani, erano certamente abituati a raccogliere le foglie e consumarle, non importa se fresche o cotte.
Devo dirlo, ogni volta che mi piego a raccogliere erbette nei campi o nei boschi, si rinnova in me, sempre più forte, il bisogno di tornare alle cose semplici di una volta.
E’ inutile che vi dica, visto il luogo nascosto, visto la tendenza che l’alliaria ha a diventare invasiva, andrò ancora a fare scorta, per fare tutte quelle ricette che le vecchine piacentine mi hanno raccontato. Inclusa una semplice saporita insalata di patate e alliaria fresca e una minestrina di ortiche e alliaria con cipollotto.
Per questo pesto io ho usato tutto, veramente tutto, stelo e fiori inclusi. Ed è buono dentro ad un panino farcito, o semplicemente su un crostino di pane, sulla vostra pasta fresca preferita, o per condire delle uova sode. Ma ecco di cosa avete bisogno.
Ingredienti: 50gr di mandorle, 100gr di alliaria, 3 cucchiai di parmigiano grattugiato, 1 tazzina di olio di semi (potrebbe servirne un po’ di più), la scorza grattugiata di mezzo limone, il succo di mezzo limone.
Procuratevi dell’alliaria fresca se vi trovate in campagna, o se siete abbastanza fortunati, magari al mercato contadino troverete chi l’ha raccolta per voi. Scegliete quella con i gambi più teneri, in modo da poterli usare, altrimenti userete solo le foglie.
In un mortaio mettete le mandorle e pestatele. Aggiungete l’alliaria (foglie, fiori e stelo se tenero), il formaggio grattugiato e l’olio poco per volta. Pestate energicamente ed infine aggiungete il succo e la scorza del limone.
Servite come preferite.
Nota: se volete rinforzare il sapore, potete aggiungere mezzo spicchio d’aglio.
Alliaria -Foraged Garlic Mustard Pesto recipe
Ingredienti
50g of almonds, 100g of garlic mustard, 3 tablespoons of grated Parmesan cheese, 7 spoons of seed oil (you may need a little more), the grated zest of half a lemon, the juice of half a lemon.
Istruzioni
- Get some fresh garlic mustard if you are in the countryside, or if you are lucky enough, maybe at the farmer's market you will find someone who has collected it for you. Choose the one with the most tender stems, so you can use them, otherwise you will only use the leaves.In a mortar put the almonds and crush them. Add the garlic mustard (leaves, flowers and stem if tender), the grated cheese and the oil a little at a time. Pound vigorously with the pestle and finally add the lemon juice and zest.Serve this pesto on croutons, fresh pasta, as a sauce for a porchetta sandwich or roasted, sliced ham.
5 comments
Delizioso, fresco, delicato, un condimento all-purpose!
ATTENZIONE! Crea dipendenza 🙂
Oggi facciamo scorta ❤️
Adoro raccogliere erbe spontanee e farle rientrare in piatti semplici. Così come adoro ascoltare i racconti delle vecchine di paese, delle loro ricette. Ricordo che, anni fa, quando ancora vivevo ad Argenta, una vecchina, conoscendo la mia passione e curiosità in cucina, mi regalò un sacchetto pienissimo di ortica appena raccolta, raccontandomi come dovevo cucinarla e per cosa prepararla. Avevo gli occhi a cuoricino e il cuore stracolmo di gioia.
Bellissimo pesto, Reb. Che bello ritrovarti!
Un abbraccio enorme :*
Andar per erbe spontanee dovrebbe essere per noi la cosa più naturale del mondo. Lo abbiamo fatto per millenni.
Io cerco di insegnare alla mia piccola Vivi a riconoscere le fondamentali, in modo che le rimanga qualcosa di prezioso per il futuro. Voglia che i sia per lei un legame più forte con la terra più che con la tecnologia, come spesso accade in questa epoca in cui vivono.
Sono figli della tecnologia, ma possono essere figli della natura in egual mpdo.
In abbraccio Paola
[…] quelle erbette spontanee che sono felice di poter raccogliere di tanto in tanto. Vi ricordate il pesto delizioso che vi avevo proposto lo scorso anno? Siete riusciti poi a trovare l’alliaria e […]